La Libreria Mondadori di Gioia Tauro ha incontrato Saverio Verduci e Felice Delfino

Soltanto conoscendo la nostra storia possiamo sape

Soltanto conoscendo la nostra storia possiamo sapere chi siamo veramente e dimenticare ciò che ci fanno credere di essere. È questo il comun denominatore che ha dato il via all’incontro con Saverio Verduci e Felice Delfino, autori rispettivamente dei saggi “Leucopetra. La storia greco-romana della città” e “La presenza ebraica nella storia reggina” (Disoblio Edizioni), che si è svolto venerdì 29 maggio, presso la Libreria Mondadori di Gioia Tauro.

Dialogando con l’editore Salvatore Bellantone, durante il dialogo appartenente al ciclo di appuntamenti letterari “Libre(r)iamoci”, e pensato in occasione dell’appuntamento nazionale “Il maggio dei libri 2015. Leggere fa crescere”, Saverio Verduci e Felice Delfino hanno evidenziato come la storia calabrese sia talmente lunga e antica da abbracciare secoli e millenni. Numerosi popoli – Greci, Ebrei, Bizantini, Turchi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi – hanno abitato la nostra terra e le loro tracce si diffondono ancora oggi per l’intero territorio calabrese in forma archeologica, urbana, architettonica, letteraria, linguistica, cultuale e tradizionale, anche se a parte lo sforzo e il sacrificio degli addetti ai lavori, cioè docenti, ricercatori e operatori del settore, sono abbandonati a loro stessi.

La degenerazione che stiamo attraversando dipende anche dall’oblio della storia. Non è possibile immaginare una Calabria diversa e consapevole della propria identità storica, frutto del mix di popoli e di culture che qui hanno vissuto, registrando pagine importanti della storia mondiale, se già a scuola, fuorché in corsi singoli ed extra curriculari, non l’insegnamento della storia locale non è previsto come materia di studio. Con la consapevolezza del proprio passato, gli studenti avrebbero la possibilità di spalancare gli orizzonti, di inorgoglirsi mediante le stupende pagine della storia mondiale avvenute nella loro terra, di arricchirsi intellettualmente della bellezza, materiale e immateriale che questa terra custodisce e sprigiona, ripensandola attivamente anche in chiave turistico-economica.

Un uomo che legge ne vale più di due. È sui giovani che occorre concentrare l’attenzione e gli sforzi. Occorre studiare, visitare, custodire, promuovere i luoghi della storia locale, fornire ai ragazzi tutti gli strumenti necessari per ridare a questa terra e al popolo che la abita quella dignità strappata definitivamente con l’Unità d’Italia, ma ciò è possibile soltanto se si concentra l’attenzione sui giovani, abituandoli all’amore per i libri, intesi come strumenti di emancipazione da tutte le forme di schiavitù e come amici sinceri e trasparenti che non tradiscono mai, ma offrono continuamente nuovi spunti per scoprire l’unicità di ognuno e per immaginare anche soluzioni alla crisi economica e lavorativa che imperversa.

Accesa infine assieme a Sofia Ambesi (Libreria Mondadori) la lanterna della Disoblio, Saverio Verduci e Felice Delfino hanno espresso la speranza che crescano sempre più i giovani consapevoli delle potenzialità di questa terra e del popolo che la abita, crescano maggiormente i giovani innamorati dei libri e della letteratura, perché “i libri sono le vite che non abbiamo ancora mai vissuto, ma anche la porta per quella vita che potremmo ancora vivere davvero”.