La Mediterranea: da colonia romana a miglior università della Calabria
22 Luglio 2015 - 16:34 | di Vincenzo Comi

di Salvo Palermo – La recente classifica de Il sole 24 ore è il frutto di anni di duro lavoro, sacrifici e umiltà messi in campo dalla nuova Governance di Ateneo che rendono tutti noi ex rappresentanti orgogliosi del tanto tempo perso, delle tante battaglie e delle tante liti, forti della consapevolezza che ne è valsa la pena.
La Mediterranea è una piccola realtà di una piccola provincia della regione più povera del paese eppure nella sua grande complessità e varietà di equilibri sta compiendo il suo piccolo miracolo.
Per accorgersi dei grandi cambiamenti che la Mediterranea sta facendo bisogna conoscerla e capirla (cosa tra l’altro difficile per i tuttologi da scrivania che dietro una tastiera si cimentano nel ruolo di analisti, strateghi e critici di ogni decisione per il solo gusto di dire che l’erba del vicino è migliore).
La nostra università, con il cambio di governance ha fatto almeno 4 grandi cambiamenti:
- Ha cambiato completamente il suo orientamento passando da uno prettamente economico (intendo di cassa) ed autoreferenziale ad un atteggiamento totalmente rivolto agli studenti basti pensare:
- Al taglio di sprechi per dare maggiori servizi senza aumentare le tasse, primo fra tutti il trasloco del rettorato dalla centralissima Via Diana a dentro le Torri di Feo di Vito che ha portato un risparmio di oltre 500.000€ all’anno se la memoria non mi inganna;
- All’abbassamento della media della borsa di studio da 27 a 25;
- All’abolizione di quell’odiosissima collocazione in massima fascia per chi si iscriveva fuori termine.
- Ha abbassato il ponte elevatoio che da sempre la separava dal territorio aprendosi e mettendosi a disposizione della città;
- Ha puntato su qualità e ricerca;
- Ha cominciato ad essere, realmente, un polo CULTURALE promuovendo ed ospitando eventi e seminari con illustrissimi ospiti nazionali e internazionali.
Il dato del Il Sole 24 è straordinario se solo si pensa che a Reggio non abbiamo neppure 8.000 studenti mentre a Rende sono oltre 30.000, e l’enorme valore del dato aumenta se si tiene conto che stiamo parlando di una realtà:
- Giovane che esiste da meno di 50 anni, e quindi non può essere , giustamente, al livello di Atenei che hanno secoli e secoli di storia;
- Povera e non può competere con le grandi università e private sponsorizzate e sovvenzionate dalle più grosse associazioni di categoria.
Ci tengo quindi a ringraziare il Magnifico Rettore Catanoso è tutta la sua squadra per il grande lavoro che si sta portando avanti con grandissimi risultati, incoraggiandolo a fare sempre di più per il bene della nostra università e di conseguenza della nostra città, avanti tutta!
