La nuova era delle tecniche di rilassamento post-workout: quali sono i migliori consigli

Il rilassamento post-allenamento è fondamentale. Come rigenerare il corpo e recuperare al meglio dalle fatiche

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Al termine di ogni lezione, di ogni workout o di ogni allenamento c’è una scena che si ripete sempre: un corpo sudato, un respiro accelerato e un senso di soddisfazione che si mescola a una profonda stanchezza. A quello poi segue il suono della doccia che scroscia e che lava via il sudore, le delusioni e i dolori: si ritorna alla vita reale.

Eppure, è proprio in questi momenti, quando il workout è “finito”, che comincia la parte più sottovalutata di tutto il processo: quello di recupero. Non è soltanto una questione di smaltire l’acido lattico o di evitare indolenzimenti: la fase di post allenamento è il momento in cui il corpo rielabora lo sforzo, si rigenera e assimila i benefici di ciò che ha fatto.

Con la scienza che continua a migliorare, pian piano si è capito che questa nuova frontiera del fitness comincia quando si posano i pesi: rilassarsi non è un lusso ma una necessità e ci sono sempre più tecniche, strumenti e rituali che permettono di ottimizzare ulteriormente il procedimento.

Il riscaldamento “al contrario” è fondamentale

Un buon post workout parte da una regola molto semplice: non bisogna fermare di colpo il corpo in movimento; proprio come esistono sequenze di attivazione per iniziare ad allenarsi, esistono anche tecniche che hanno la capacità di accompagnare il corpo verso il riposo. LE nuove linee guida suggeriscono, ad esempio, ben 5-10 minuti di cooldown attivo, ovvero attività fisica come mobilità, stretching dinamico o camminata lenta.

Tutto questo è fondamentale non soltanto per riportare gradualmente la frequenza cardiaca a livelli “basali” ma anche per inviare segnali al sistema nervoso: ora il lavoro che devi fare è finito, puoi iniziare davvero a rilassarsi. Attraverso una progressione di esercizi si pian piano porta il corpo verso uno stato di relax sensato, magari aiutando il tutto attraverso l’utilizzo di un vaporizzatore per passare il tempo o per integrare principi attivi rilassanti nel proprio sistema metabolico.

Sicuramente il più grande passo fatto in tal senso è stato quello di rivalutazione dello stretching, che per anni è stato relegato a un tipo di gesto frettoloso e che oggi è invece tornato al centro delle attenzioni grazie a una nuova consapevolezza. Lo stretching è infatti un momento di ascolto fisico e attraverso tecniche come lo stretching miofasciale o il PNF (Proprioceptive Neuromuscular Facilitation) è possibile migliorare la flessibilità dei singoli, sciogliendo contestualmente le tensioni accumulate anche dal punto di vista prettamente psicologico.

Tra caldo e freddo

Se un tempo bastava una doccia, oggi gli esperti di benessere e palestra spiegano che in realtà ci sono diverse opzioni che si possono percorrere, ognuna in grado di soddisfare una filosofia specifica.

La crioterapia, ad esempio, prevede brevi immersioni in acqua fredda o l’uso di camere criogeniche per ridurre l’infiammazione e velocizzare il recupero; i bagni caldi si possono fare ma sono ancora più interessanti se effettuati con i sali di Epsom, così da favorire l’assorbimento di magnesio mentre volendo è possibile mescolare le due opzioni con le “docce contrastanti”, che attraverso l’alternanza di caldo e freddo stimolano la circolazione e favoriscono il drenaggio dei liquidi in eccesso.

Tutto questo deve essere scelto dalla singola persona in accordo con il proprio personal trainer, in base al tipo di workout e alla sensibilità personale; grazie alla combinazione saggia di questi elementi è possibile trasformare anch la doccia in qualcosa in grado di migliorare sensibilmente il recupero muscolare e… mentale!

Mai dimenticare la propria mente

Lo stress è uno dei mali del nuovo secolo e questa è una cosa nota; quello che non tutti sanno, invece, è che allenandosi si fa bene anche alla propria psiche ma esattamente come esiste la fatica fisica esiste anche quella “mentale”. Stress, concentrazione, tensione emotiva: la somma di questi elementi si accumulano e, se non rilasciati correttamente, possono sfogare in maniere impreviste.

Le nuove tecniche di rilassamento post workout a oggi si preoccupano anche della mente del singolo e includono pratiche per la respirazione profonda, per la meditazione e per la mindfullness. Tutti questi elementi possono fare la differenza: anche soltanto stare 5 minuti in silenzio, con gli occhi chiusi e concentrandosi sul respiro, permettono di cambiare radicalmente la qualità del recupero mentale grazie a uno switch emotivo da non sottovalutare.

Gli atleti professionisti, come se non bastasse, utilizzano tecniche di visualizzazione guidata per rivivere l’allenamento appena svolto con un punto di vista osservante, così da interiorizzare i benefici e approcciarsi all’emotività in maniera molto intelligente.