La Reggina non esiste, l'Alessandria passeggia al Granillo. Aglietti ai saluti?

Reggina inesistente, l'Alessandria ha vita facile e stravince 4a0. Aglietti esonerato?

C’era una volta la Reggina. Sulle macerie di una squadra che è evidentemente esplosa, l’Alessandria ha vita facile e con un poker regola la formazione amaranto. Da capire adesso cosa ne sarà della panchina di Aglietti, la cui gestione è doveroso mettere in discussione dopo 5 sconfitte consecutive ma soprattutto una squadra che non risponde più ad alcuno stimolo.

Le scelte iniziali

Aglietti torna al doppio centravanti, Galabinov affianca Montalto nel reparto avanzato con Ricci e Bellomo sulle corsie esterne. Bianchi e Crisetig in mezzo al campo, in difesa rientra Lakicevic sulla destra anche per permettere l’accentramento di Loiacono al fianco di Regini. Alessandria di mister Longo con il 3-5-2, in attacco l’ex Corazza e Kolaj, esterni di centrocampo Pierozzi e Lunetta.

Poche emozioni nel primo quarto d’ora, con il passare dei minuti l’Alessandria guadagna metri e convinzione al cospetto di una Reggina che vuole fortemente assomigliare alle ultime, vuote, uscite. Al minuto 19 ospiti pericolosi con Chiarello, Di Chiara devia la conclusione mancina del centrocampista classe ’93.

La spinta crescente dell’Alessandria trova la sintesi alla mezz’ora. Duetto Ba-Pierozzi interrotto dal fallo evidente di Loiacono sul centrocampista francese. Camplone indica il dischetto, l’ex Corazza si scrolla l’emozione di dosso e dagli 11 metri spiazza Turati. Nulla la reazione degli amaranto al gol subito, evidente conferma di una crisi che oramai appare irrefrenabile.

Inesistente la produzione offensiva della Reggina, probabilmente alla peggiore recita stagionale. Dopo una respinta di Turati, Pierozzi raccoglie e conclude di sinistro al 39′, devia Loiacono. Il raddoppio ospite arriva al minuto 43: punizione dalla destra, Lunetta svetta approfittando di un’uscita a vuoto di Turati. Reggina all’intervallo sotto di due reti, sotto choc e con un encefalogramma sempre più piatto.

Inizia la ripresa, Aglietti dopo pochi minuti prova a rivoluzionare l’assetto e cercare segnali di vita: dentro Rivas, Cortinovis e Denis, fuori Ricci, Montalto e Galabinov, Reggina con il 4-2-3-1 e a caccia delle prime occasioni in area avversaria. Dalla speranza alla definitiva doccia gelata però trascorrono meno di 180 secondi: Alessandria che in scioltezza, senza avere un vero avversario di fronte, trova il 3 a 0 ancora con Corazza, ben appostato sul secondo palo sul cross basso di Ba.

Imbarazzante il modo in cui la Reggina evita di opporsi alle manovre avversarie, il terzo gol in particolare è un riassunto da manuale di una squadra che solo all’apparenza è fisicamente è in campo. L’Alessandria gioca da sola, e realizza (ancora con Lunetta) la rete del definitivo 4a0, altra plastica rappresentazione di una squadra in balia di sè stessa.

Forse affezionata al numero 22, la Reggina da 5 gare consecutive non riesce a smuovere la classifica, avvicinandosi pericolosamente settimana dopo settimana alla zona play-out. Gli amaranto sabato prossimo saranno impegnati sul campo del Como, da capire con quale allenatore in panchina…