La “scossa liberale” di Occhiuto: tante nuove idee e Forza Italia al 20%

Intervista del Foglio al presidente della Regione Calabria: “Meloni è bravissima, ma può bastare solo lei? Dall’altra parte abbiamo Schlein e Albanese: dobbiamo trovare il coraggio di continuare il lavoro di Berlusconi innovandolo”

occhiuto ringrazia

Una scossa al centrodestra per innovare l’eredità di Silvio Berlusconi e portare Forza Italia al 20 per cento. È ambiziosa l’agenda politica delineata da Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e vicesegretario azzurro, in una lunga intervista concessa a Il Foglio.

Partendo dall’evento “In libertà” tenutosi a Palazzo Grazioli qualche giorno fa, Occhiuto traccia la rotta per una coalizione che non si accontenti della leadership di Giorgia Meloni – definita “bravissima” ma non sufficiente da sola a fronteggiare l’opposizione di Schlein e Albanese – e che sappia recuperare un’identità profondamente liberale e riformista.

Il punto di partenza dell’agenda Occhiuto è un cambio di metodo nelle riforme, che spesso nel centrodestra sembrano scritte “sotto dettatura dei portatori di interessi organizzati”. Il governatore porta l’esempio concreto del trasporto pubblico: “Se fai la riforma parlando con chi guida il taxi e non con chi il taxi lo cerca inutilmente, non fai una buona riforma”.

Occhiuto rivendica le sue battaglie in Calabria, dove si è costituito tre volte in Corte Costituzionale contro provvedimenti governativi che bloccavano la liberalizzazione degli Ncc, vincendo i ricorsi. La ricetta economica proposta punta sulla semplificazione più che sugli incentivi: per le imprese, la certezza dei tempi autorizzativi vale più dei bonus.

È sul fronte dei diritti e dell’inclusione che le parole del vicesegretario di Forza Italia segnano la distanza maggiore dal conservatorismo tradizionale della coalizione. Occhiuto apre esplicitamente alle unioni omosessuali, verso le quali non ha “alcun tipo di pregiudizio o preclusione”.

Anche sul fine vita, pur invitando a considerare le implicazioni etiche, si dice favorevole ad aprire un dibattito, trattandosi di questioni di coscienza individuale. L’obiettivo è intercettare il voto dei ventenni che vedono l’attuale centrodestra come “troppo conservatore”.

Occhiuto tocca anche il tema dell’immigrazione. Sostiene che la politica dovrebbe affrontarlo senza tabù e senza slogan, perché incrocia bisogni reali: manodopera per le imprese e ripopolamento di aree che si stanno svuotando. Cita l’esempio di New York e del sindaco Mamdani come immagine di un modello di inclusione, e collega la discussione sulla cittadinanza alla necessità di nuove risposte, non solo a un confronto ideologico.

In questa ottica rientra anche la proposta di una nuova legge sulla cittadinanza e di un modello di “immigrazione scelta” per rispondere alla carenza di manodopera e allo spopolamento, ispirandosi al modello di inclusione dell’antica Roma.

Sul piano industriale ed energetico, Occhiuto invoca coraggio: sì al nucleare “con grande determinazione”, sì ai rigassificatori e agli investimenti sugli accumulatori per le rinnovabili. Difende inoltre il sistema bancario dagli attacchi populisti, ricordando che mettere in sofferenza le banche significa danneggiare l’intero sistema economico.

In politica estera, prende le distanze dal modello Trump (“non è il mio ideale politico”) e ribadisce il pieno sostegno all’Ucraina, avvertendo che senza una difesa di Kiev l’Europa diverrebbe immediatamente più vulnerabile.

L’iniziativa di Occhiuto relativa alla ‘scossa liberale’, pur richiamando temi cari a Marina Berlusconi, è rivendicata come autonoma: “La responsabilità dell’iniziativa di qualche giorno fa è esclusivamente mia”. Tuttavia, l’intento è chiaro: continuare il lavoro del Cavaliere innovandolo, per offrire una casa politica a chi cerca un’offerta liberale che oggi manca.

Il messaggio politico, in chiusura, è tutto interno al futuro di Forza Italia e del centrodestra. Occhiuto insiste: non vuole una polemica di corridoio, ma un dibattito vero. Un confronto che diventi “manifesto liberale” e che tenga insieme economia, semplificazione, energia, politica estera e diritti.