La Viola o le Viole? Forse niente, forse troppo: due (o tre) squadre sarebbero un’onta
21 Luglio 2018 - 11:53 | di Teo Occhiuto

di Matteo Occhiuto – Tutto tutto, niente niente. No, non stiamo parlando del film del 2012 con protagonista Antonio Albanese, ma dell’attuale incertezza che vivono i tifosi della Viola Reggio Calabria. Un’entità, ad oggi, quantomai astratta. Tanta è l’incertezza, troppi i punti interrogativi lasciati da una stagione memorabile sì, ma solo fino ad un epilogo che ha letteralmente tagliato le gambe agli innamorati nero-arancio.
Le imprese di coach Calvani e dei suoi ragazzi, come noto, sono state spazzate via da un marasma societario che ha tolto davvero tutto: prima i playoff, poi la Serie A2, dopo ancora l’intero club – musa della passione di un intero popolo – ceduto al dottor Aurelio Coppolino. Che, pur riconoscendo l’importanza di storia e blasone del “Mito” ha, semplicemente, tentato di fare quello che a Reggio Calabria nessuno ha tentato di fare, ovvero dare una squadra di basket alla propria città natale. Sbattendo, come troppo spesso succede al Sud, contro il muro creato dai problemi della mala-gestio altrui.
Un problema che, quindi, avrebbe portato lo stesso Coppolino a riportare clamorosamente il basket a Reggio Calabria. Un basket che, in riva allo Stretto, sembrava destinato a scomparire, almeno fino al pomeriggio di mercoledì, momento in cui nasceva l’ASD Cestistica Viola Reggio Calabria, per opera dell’ingegnere Francesco Franco Basile Rognetta. Da un possibile buco più nero che arancio, dunque, si è passati ad un pericoloso ed apparentemente incredibile possibile dualismo, capace di metter in confusione tutti e d’accordo nessuno.
Ancora, chiaramente, non v’è nulla di definito e definitivo: Coppolino ha comunque annunciato di voler tentare il ricorso per perseguire il progetto di fare basket a Barcellona Pozzo di Gotto, scegliendo però di non valicare il primo grado di giudizio previsto per la fine di luglio. Qualora la fumata fosse nera, il ritorno a Reggio sarebbe praticamente certo. In ogni caso l’imprenditore siciliano, lunedì, s’incontrerà con il sindaco Giuseppe Falcomatà per un primo confronto diretto sul futuro del basket nella città cestistica più importante della Calabria.
Quello che è assolutamente certo è il bisogno, da parte di tutti e per tutti, di unità d’intenti. Solo ed esclusivamente così si potrà evitare di lasciare senza palla a spicchi una città dimostratasi passionale ed amorevole verso il “Mito”. E, di contro, solo facendo convergere gli interessi si eviterà un’onta ancora più grande: quella di uno sdoppiamento di una Viola che, come la mamma, è e deve restare unica e sola.
