Reggio, il Lido comunale rischia di finire nell'abisso

2 milioni di euro rischiano di esser gettati in mare. La Soprintendenza illustra la situazione del lido comunale di Reggio Calabria

10 anni di peripezie. Sono quelli che hanno caratterizzato la storia del lido comunale di Reggio Calabria che, oggi, si trova in uno stato pietoso (qui il video). Abbandonato, ridotto sempre peggio di anno in anno, ed ora che la bella stagione è quasi alle porte viene naturale domandarsi che fine farà? Riuscirà il 2022 a restituirgli un pizzico di quello splendore andato ormai perduto o si dovranno attendere anni migliori? La risposta, probabilmente, sarà la seconda. Almeno questo è ciò che è emerso dal confronto con l’arch. Michelangela Vescio che si occupa dello stabilimento balneare per conto della Soprintendenza.

Restyling del lido comunale: una storia (ancora) senza fine, ma già vecchia

Ospite di Live Break, il format di attualità di CityNow, l’architetto ha illustrato ai reggini lo stato dell’opera e gli ultimi sviluppi sul tanto atteso restyling che avrebbe, non solo rivoluzionato il volto del lido comunale, ma ridato lustro ad un’importante area del centro città.

“Tutto è iniziato nel 2015. La Soprintendenza ha vincolato il lido comunale quale opera di notevole interesse culturale, opera dell’ing. Luigi Nervi. Nel 2016, poi, la Soprintendenza ha indicato le linee guida per la riqualificazione del bene monumentale. Tra queste, oltre al mantenimento del bene, c’è il requisito riguardante la necessità di iniziare i lavori attraverso uno studio di vulnerabilità sismica, pertanto il Comune con finanziamenti PISU e Patti per il sud ha affidato un incarico esterno per le attività (2019/2020). Finita la prima parte affidata al tecnico, erano necessari però degli approfondimenti.

La gara è stata aggiudicata ad una società che, circa un anno fa si trovava proprio qui per avviare i saggi. Anche io mi trovavo sul posto insieme all’allora vicesindaco Tonino Perna che aveva preso a ben volere il lavoro, tanto da far anche ripulire l’area per permettere ai lavoratori di operare nella massima sicurezza”.

L’ombra del definanziamento

Riuscire a capire cosa sia successo in questi ultimi 12 mesi al lido comunale è davvero un’impresa. L’ipotesi più plausibile, però, resta quella per cui anche questa estate non ci saranno buone nuove.

“Che io sappia – ha spiegato l’arch. Vescio – le indagini sono appena iniziate”.

Questo, ovviamente, vuol dire che i tempi si allungano a dismisura e, il lavoro che avrebbe dovuto essere completato entro il 2023, forse non lo sarà neanche per l’anno ancora successivo.

“Noi ci abbiamo messo la faccia – ha sottolineato il delegato della Soprintendenza reggina – abbiamo richiesto alla Regione Calabria, all’interno del PON 2014/2020, 2 milioni di euro per l’opera. Adesso, a causa dei continui ritardi e slittamenti, che hanno portato a disattendere il cronoprogramma, c’è il serio rischio che il lido possa essere definanziato”.

Un presagio spettrale per i reggini e per la città che vedrebbe, così, svanire una speranza concreta di quel tanto atteso “nuovo” lido comunale.

“È da aprile/maggio dello scorso anno che noi non sappiamo nulla- ha aggiunto Vescio. In occasione dell’ultimo sopralluogo rimasi d’accordo con la società e l’allora vicesindaco di far andare avanti i saggi per avere in mano i risultati delle indagini e poter così redigere  la progettazione strutturale tramite contratti esterni. Contratti che, tra l’altro, noi abbiamo già stipulato e che stanno per scadere”.

Demolizione o ristrutturazione? Come cambierà lo stabilimento

Le idee della Soprintendenza, però, sono decisamente chiare. Se tutto dovesse, miracolosamente, sbloccarsi ed andare per il verso giusto, ecco come saranno predisposti i lavori e come si intende lavorare per il restyling dello stabilimento:

“Ci sarà sicuramente la necessità di interventi strutturali importanti. Bisognerà salvaguardare, però, le strutture esistenti – ha tenuto a precisare Vescio. Non sono previste demolizioni, se non delle parti degradate, che saranno ricostruite in continuità con le porzioni originali.

Si inizierà dal primo corpo, lavoreremo per lotti. Partiremo da quello più moderno, che, per intenderci, è quello più a sud. Da una prima indagine fatta dal Comune, quello risulta sganciato con dei giunti tecnici dal resto della costruzione.

La progettazione mirerà al riuso ed a ridare le caratteristiche peculiari dell’opera. Basti pensare alla “promenade” presente nella parte alta, un chiaro rimando ai waterfront di oggi. Si tenterà di collegare la zona sud con il lungomare attraverso un collegamento verticale e si procederà fino a raggiungere la parte più antica che risale al 1950″.

Un progetto di certo ambizioso se si pensa allo stato attuale del lido comunale (per il video CLICCA QUI), ma che speriamo, vivamente, di veder realizzato nel più breve tempo possibile.

Guarda il video