Abete incontra gli studenti UniRC: 'Fare le cose bene e non smettere di sperimentare'

L'inviato di Striscia la notizia ha dato alcuni consigli ai giovani reggini e li ha incoraggiati a non smettere mai di credere nei sogni e nel futuro

Seguire la strada dei desideri per coglierne le opportunità, senza aver paura degli ostacoli. Non li ferma davvero nessuno i giovani dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria protagonisti, questa mattina, della seconda tappa del tour motivazionale universitario ideato da Luca Abete, lo storico inviato di Striscia la Notizia con il quale si sono confrontati raccontando storie, condividendo esperienze, confidando sogni.

Gli studenti UniRC incontrano Luca Abete

Non Ci Ferma Nessuno Studenti

«È stata una mattinata straordinaria, con tanti ragazzi che si sono confrontati su temi come resilienza, contrasto alle difficoltà, ostacoli da superare ma anche Meridione e futuro – sottolinea Luca Abete -. I giovani si sono mostrati affezionati al territorio e convinti che da qui possano nascere grandi opportunità. Per questa ottava edizione, ci siamo riproposti l’obiettivo di diffondere tra gli universitari italiani la Serendipità: le felici scoperte che la vita ci riserva mentre siamo intenti a cercare tutt’altro! La consapevolezza che esista è terapeutico: alimenta la fiducia, sconfigge le paure».

Fare le cose per bene e non smettere mai di sperimentarsi è stato l’invito che l’inviato di Striscia ha rivolto alla platea collegata in streaming, attenta a cogliere gli spunti.

Zimbone: “Creiamo le condizioni per non lasciar partire i ragazzi”

Su tutti quelli relativi alla Serendipità, il liet motiv dell’ottava edizione del tour #NonCiFermaNessuno che ha stimolato anche l’intervento del rettore dell’ateneo reggino, Santo Marcello Zimbone, incentrato sul ruolo proprio dei più giovani.

«Bisogna aiutarli a credere, a osare, ad avere un sogno, a renderli consapevoli del fatto che l’investimento in formazione è il più grande che una persona dovrebbe fare»

A proposito della Serendipità, il rettore Zimbone ha evidenziato che «le sorprese arrivano perché si cercano. E per cercarle bisogna crederci, bisogna osare, bisogna avere coraggio di investire su se stessi. L’impegno dell’Università è quello di creare opportunità, affinché i giovani della Calabria non debbano pensare necessariamente di andar via ma abbiano la possibilità di creare qui il loro futuro».

Sulle motivazioni e la fiducia ha puntato anche, nel suo messaggio agli studenti, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa che ha ricordato come «le università rappresentano un rifugio dall’ansia, dalla non conoscenza, dagli attacchi che possano arrivare ai nostri principi, alla nostra libertà. Da qui devono nascere le idee per continuare a vedere un futuro che possa offrire una qualità della vita ed un rispetto dell’individuo e delle democrazie il più forte possibile».

Il confronto con i ragazzi è non solo dibattito ma anche opportunità, come quelle offerte dal Mi Campus di Xiaomi Italia, che sostiene percorsi di formazione per offrire agli studenti supporto e competenze tecnologiche; solidarietà, sottoforma di fornitura di 30mila pasti al Banco Alimentare grazie all’impegno del food donor Lidl Italia e alla call to action “Clicca un tasto dona un pasto” (attraverso la sezione dedicata del sito www.noncifermanessuno.org) che, dopo due tappe del tour, ha visto il contatore raggiungere già la quota di 3270 pasti donati; ed ecosostenibilità, grazie al progetto Rivending promosso da Confida, Corepla e Unionplast.

Vivace e vibrante il carosello di interventi dei ragazzi dell’Università Mediterranea e di alcuni studenti dei licei reggini.

C’è chi, come Giambattista, sollecitato dal racconto dell’esperienza personale di Luca Abete, dice che le migliori motivazioni sono quelle nascono dalle emozioni: «dedichiamo più tempo a noi stessi e agli altri, mettiamo in pausa la frenesia per capire cosa ci accade intorno».

Di fiducia e consapevolezza dei propri mezzi parla invece il giovane Fabio che conclude il suo intervento con quello che appare il più bello spot al tour di Abete: «Noncifermanessuno è uno stile di vita: non c’è una montagna tanto alta da scalare o un mare tanto profondo da attraversare che non consenta di raggiungere i propri obiettivi».

L’ospite a sorpresa della seconda tappa del tour è stato don Antonio Mazzi, il “super nonno” di #Noncifermanessuno, come lo ha definito l’ideatore del format.

A 93 anni, don Mazzi coinvolge la platea con il suo entusiasmo. Ricorda di quando l’alluvione del ’51 lo illuminò fino a portarlo ad indossare l’abito talare e di quando, più tardi, si ritrovò con un coltello puntato alla gola nel parco Lambro a Milano.

A fargli vincere la paura (anzi, la “fifa”, come lo stesso sacerdote ha invitato a definirla per ridurne gli effetti negativi) la convinzione della portata delle sue azioni. E, rivolgendosi ai ragazzi, l’invito a cogliere la forza interiore che muove il mondo.

«Fermatevi, svuotate la testa e ascoltate le meraviglie del mondo che avete dentro».

Il premio #NonCiFermaNessuno, su indicazione dell’Università Mediterranea è andato ad Alessandro Confido, esempio di determinazione, altruismo e resilienza che lo hanno condotto ad essere il primo studente a partecipare al dottorato nazionale sull’intelligenza artificiale. All’ingegnere calabrese, oltre al premio promosso in collaborazione con la Crui, anche un corso di management fornito da Treeweb del Gruppo MAC e una fornitura di prodotti Stabilo.

Il prossimo appuntamento è per il 5 aprile alle 10:30, in diretta streaming con gli studenti della Sapienza Università di Roma.