Miramare, ancora chiuso in attesa del bando. Che fine farà?


Chiuso il ‘caso’ Miramare da parte del sostituto procuratore Walter Ignazzitto, che ha notificato l’avviso di conclusione indagine nei confronti del sindaco Giuseppe Falcomatà e di tutta l’ex giunta, adesso è l’ora di pensare alla sua riapertura e al futuro di un’elegante struttura, anche questa, ahimè aperta ‘a singhiozzo’.

L’immobile, considerato dall’amministrazione comunale un ‘gioiello di famiglia’ continua a rimanere chiuso. Le procedure per ‘mettere a reddito’ l’immobile, del valore di circa 15 milioni di euro, sono alquanto complesse. Il bando per la gestione del Miramare è evidentemente più difficile del previsto e ancora non c’è traccia della sua pubblicazione. In effetti l’hotel più prestigioso della città ha, per sua natura, diversi ‘ostacoli’. Primo fra tutti, il pregio della struttura vincolata dalla soprintendenza di un immobile dall’elevato valore artistico e storico.

Per eseguire eventuali lavori di ristrutturazione infatti ci si dovrà attenere ad eventuali vincoli della soprintendenza nonchè alle ovvie autorizzazioni. L’immobile, nonostante qualche evento sporadico ospitato al suo interno (stasera si terrà un concerto del Play Music Festival), non vive di ottima salute e ha sicuramente bisogno di interventi urgenti e costosi soprattutto nell’area delle cucine. Nella realizzazione del bando, si dovrà trovare la giusta formula per offrire ai privati il giusto compromesso.

Secondo quanto riportato dalla ‘Gazzetta del Sud‘,  l’assessore Saverio Anghelone, affermava come entro la fine di ottobre scorso il bando avrebbe visto finalmente la luce ma così non è stato. In attesa del bando e di un avvio concreto e duraturo di una gestione seria e competente che possa risvegliare la preziosa struttura, il ‘Miramare’ rimane dormiente, stanco e sempre più debole.