Onda Orange, l’avv. Polimeni: ‘Ho un sogno, vedere Reggio grande’
L'avvocato specializzato in transizione digitale ha preso parte alla presentazione del progetto di Canale da forte sostenitore
12 Luglio 2025 - 07:10 | di Eva Curatola

C’è un’energia nuova che attraversa Reggio Calabria. Si chiama Onda Orange e nasce come gruppo civico, ma si presenta già come qualcosa di più: un laboratorio politico permanente, un terreno aperto al confronto, un contenitore di competenze al servizio della città. La presentazione ufficiale, svoltasi nei giorni scorsi, ha richiamato un pubblico variegato e attento. Tra i presenti, volti noti della società reggina, professionisti, giovani, attivisti. E un nome che da solo basta a dare peso al progetto: Antonino Polimeni.
La sua è una presenza che non passa inosservata. Non solo per il profilo professionale – avvocato, esperto di diritto del web, consulente di grandi marchi nazionali – ma per la visione lucida con cui ha scelto di affiancare, da semplice partecipante, il percorso di Onda Orange.
“Sono qui perché ho grande stima delle persone coinvolte – ha spiegato ai microfoni di CityNow. Credo davvero che insieme si possa costruire un percorso di crescita per questa città. Un percorso che metta al centro l’innovazione culturale e digitale”.
Polimeni non ha usato parole di circostanza, ha parlato da tecnico, da osservatore di contesti nazionali, ma anche da reggino consapevole delle potenzialità del suo territorio:
“Reggio può e deve diventare un polo di innovazione culturale nel Mezzogiorno. E quando si parla di cultura oggi, non si può prescindere dal digitale”, ha detto senza giri di parole.
Il riferimento è al suo campo di competenza: quello della cultura digitale, dell’e-commerce, della privacy online. Un settore in cui opera da anni con ruoli di primo piano, riconosciuto anche da Forbes tra i 100 professionisti più influenti d’Italia. Ma al netto del curriculum, Polimeni ha portato in dote a Onda Orange una riflessione che guarda al futuro della città:
“Il Sud soffre una carenza cronica di alfabetizzazione digitale. A sud di Firenze, tolta Roma, è ancora difficile parlare seriamente di digitale nelle amministrazioni. Reggio, per posizione e potenziale, può colmare questo vuoto e guidare un cambiamento”.
La proposta è chiara: digitalizzare ogni ambito della macchina amministrativa, semplificare i servizi, formare cittadini e imprese per affrontare le sfide del presente.
“Non servono ricette miracolose. Servono competenze, specializzazione, concretezza”, ha affermato, sottolineando anche l’importanza di creare un tessuto produttivo sano e duraturo.
Nessuna ambizione elettorale, nessuna corsa ai posti in lista. Polimeni lo dice chiaramente:
“Non sarò un candidato. Mi piacerebbe fare qualcosa per la mia città, e questo è il modo in cui intendo farlo: partecipando, mettendo a disposizione ciò che so”.
La sua voce, in mezzo a quelle di tanti altri, ha aggiunto sostanza a un progetto che vuole essere serio, inclusivo e concreto. Onda Orange parte così, tra entusiasmo e senso di responsabilità. Con la consapevolezza che per cambiare davvero una città, servono prima di tutto le persone giuste.