Scoperta rete di opere false: operazione in tutta Italia. Chiusa a Reggio la mostra dell’Accademia ‘Pop To Street Art: Influences’
Mostra chiusa da una settimana. In attesa delle indagini in corso, l'Accademia ha sospeso in via precauzionale la mostra
25 Novembre 2024 - 22:25 | di Vincenzo Comi

La mostra ‘Pop To Street Art: Influences‘ di Reggio Calabria, che ha già attratto a sé in questi mesi migliaia di visitatori in riva allo Stretto, le cui opere sono dislocate tra Palazzo della Cultura ‘P. Crupi’ e la sede dell’Accademia di Belle Arti di via XXV luglio, è stata chiusa.
Di qualche giorno fa la comunicazione inviata dalla stessa Accademia, diretta dal prof. Piero Sacchetti, agli uffici della Città Metropolitana con la richiesta di sospensione della mostra che raccoglie perlopiù serigrafie dell’arte contemporanea di artisti iconici come Andy Warhol, Keith Haring e Banksy.
‘Pop To Street Art: Influences’: sospesa la mostra dell’Accademia. I motivi della chiusura
Il motivo della chiusura improvvisa della mostra, secondo quanto raccolto, è da ricercare nella maxi inchiesta partita dalla Procura di Pisa, denominata ‘Cariatide‘, che vede indagati 38 soggetti per i reati di concorso in ricettazione, falsificazione e commercializzazione di beni d’arte. L’inchiesta ha portato al sequestro di oltre 2.100 opere di arte contemporanea che, se immesse sul mercato, avrebbero comportato un danno economico superiore ai 200 milioni di euro.
Un giro d’affari da milioni di euro con veri e propri laboratori del falso. L’operazione, che ha coinvolto numerosi regioni d’Italia, ha toccato anche Reggio Calabria.
Proprio i Carabinieri, qualche settimana fa, hanno chiesto le certificazioni delle opere all’Accademia di Belle Arti, per provare a fare luce sull’autenticità delle opere. Documentazione che lo staff dell’Accademia ha prontamente consegnato agli inquirenti.
In attesa di sviluppi, il direttore dell’Accademia prof. Sacchetti ha ritenuto, a fronte delle indagini in corso da parte della Procura, sospendere la mostra in corso.
Rimane adesso da comprendere la posizione dell’Accademia di Belle Arti, unica organizzatrice della mostra, nonchè quella della Città Metropolitana che aveva patrocinato l’evento culturale, con un apposito protocollo di intesa triennale.
Intanto i reggini e i numerosissimi visitatori si domandano se le opere all’interno dei due palazzi istituzionali sono da ritenersi vere o false. E se sono contraffatte, chi doveva vigilare? A chi spettava il compito di accertarne l’autenticità?
