Opportunità e prospettive per la Calabria e il Mezzogiorno in Europa


Reggio Calabria, città di frontiera, centro geografico del  Mediterraneo, terra del Sud dell’Europa oltre che dell’Italia, è chiamata oggi ad affrontare sfide di respiro sempre più europeo.  Per questa ragione l’associazione culturale “Nuovo Mediterraneo – Cooperare per Condividere – N.Med”, fondata da un gruppo di professionisti di origini calabresi, alcuni dei quali residenti fuori, ispirandosi agli studi di Fernand Braudel, ha scelto proprio Reggio Calabria per avviare un laboratorio di idee che funga da fucina di confronto capace di individuare interlocutori in grado di trasformare propositi ed intenti in occasione concrete di sviluppo e riscatto e di accrescere la qualità dei contenuti e delle proposte nel contesto, ormai, europeo di riferimento.

Il sodalizio presieduto da Ilario Ammendolia, già sindaco di Caulonia e professore di Lettere in pensione, terrà la sua prima iniziativa pubblica presso ‘Università Mediterranea, luogo  di formazione e confronto per eccellenza. In collaborazione con l’Ateneo, nella cornice dell’aula magna Quistelli, giovedì 17 maggio, dalle ore 9:30 alle ore 17:30, avrà infatti luogo il convegno, di cui si allega il programma, dal titolo  “Mediterraneo e Mezzogiorno. Orientarsi per crescere. Cultura, società e lavoro in un mondo che cambia”.

La giornata di studio si articolerà in tre sessioni, due mattutine ed una pomeridiana seguita dal dibattito finale  in cui sarà possibile intervenire. Dopo i saluti del presidente Ilario Ammendolia e dei rappresentanti istituzionali presenti, Giuseppe Romeo, originario di Benestare, presidente del comitato scientifico dell’associazione e cultore di Storia delle Relazioni Internazionali presso il dipartimento Cultura, Politica e Società dell’Università di Torino, introdurrà i temi delle tre sessioni.

La prima dal titolo “Mediterraneo e Mezzogiorno. Cultura e delle Professioni in movimento”, sarà introdotta da Caterina Ermiraldo, socia di origini taurianovesi e commercialista a Firenze. Interverranno  Francesco Socievole, anche lui socio, ingegnere originario e residente ad Amantea, il rettore dell’Università Mediterranea Pasquale Catanoso, il professore dello stesso Ateneo Domenico Marino e la professoressa Maria Corso del liceo Virgilio di Roma.

Le seconda sessione dal titolo “Crescere è necessario. Sfide ed opportunità” sarà presieduta dal socio Robertino Giardina, originario di Amantea e docente di Diritto presso scuole secondarie di secondo grado a Vercelli. Essa sarà scandita dagli interventi dei docenti dell’Università Mediterranea Claudio Marcianò e Domenico Nicolò, del professore Dario Antonio Musolino, calabrese di origini e docente presso l’Università della Val D’Aosta e l’Università Bocconi di Milano, e del professore  Girolamo Garreffa, socio originario di Benestare, scienziato noto all’estero per le sue ricerche in Fisica Applicata, Risonanza Magnetica applicata alla Medicina ed alle Neuroscienze.

Infine la terza sessione presieduta dal socio Rosario Punturiero, ingegnere originario di Taurianova e responsabile dell’area Servizi tecnici dell’Università della Magna Grecia di Catanzaro, recherà il titolo “Imprese e Trasporti. La mobilità intesa come sinonimo di contatto e presupposto per lo sviluppo”. Interverranno il professore Giuseppe Romeo, socio, saggista e analista politico, l’economista Matteo Olivieri e l’ingegnere e professore presso l’Università Mediterranea Domenico Gattuso.

Le conclusioni dei lavori saranno affidate al professore Giuseppe Romeo.

L’Associazione Nuovo Mediterraneo, al momento attiva con la sede di Siderno ma intenzionata ad ampliare la propria presenza anche in altri centri della Calabria e in città dei Paesi appartenenti all’Unione Europea, nel primo articolo del suo statuto pone come finalità di assoluto rilievo lo studio, l’approfondimento, la comprensione, la promozione e il sostegno di “realtà italiane del Sud nella loro prossimità al Mediterraneo e quali parti del grande spazio europeo, i cambiamenti a lungo termine e le implicazioni che ne deriveranno per il futuro dei popoli del “Grande Mare”. Una visione lungimirante che si evince dai temi scelti per questa prima iniziativa pubblica organizzata con l’auspicio di tracciare un percorso sinergico e fruttuoso con altri attori del territorio in una visione sempre più europea.