La Mediterranea di Reggio e la Ain-Shams del Cairo raccontano il Nilo a Venezia - FOTO

Il fiume Nilo protagonista del padiglione Egitto alla 18^ Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia

NiLab. Nile as Laboratory è la mostra esposta nel Padiglione Egitto alla 18° Mostra internazionale di Architettura, Biennale di Venezia, aperta al pubblico fino al prossimo 26 novembre ai Giardini di Venezia.

Esito di un primo premio al concorso internazionale, il Padiglione è stato Commissionato dal Ministero della Cultura Egiziano – Accademia d’Egitto e curato dall’Università Ain-Shams del Cairo, Facoltà di Ingegneria e Università Mediterranea di Reggio Calabria, Dipartimento Architettura e Territorio – dArTe/Laboratorio Landscape_inProgress coordinato dai proff. Ottavio Amaro e Marina Tornatora insieme ai colleghi egiziani Ahmed Sami Abd Elrahman, Ghada Farouk, Moataz Samir.

L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del Ministro della Cultura egiziano Neveen Al kilani, la direttrice dell’Accademia di Belle arti d’Egitto a Roma, Heba Youssef, il dean dell’Ain-Shams University del Cairo, Omar El Husseiny, il sottosegretario al Ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi e il prefetto di Venezia dott. Michele Di Bari.

“La cooperazione per la cura del Padiglione dell’Egitto – ha dichiarato il Rettore Giuseppe Zimbalatti – è il risultato delle esperienze che il team di progettazione delle due Università ha accumulato nel tempo a partire dall’Agreement di Double Degree Program sottoscritto con la nostra Università – Dipartimento dArTe e l’Ain-Shams University of Cairo, Faculty of Engineering, incentrato su proficui scambi didattici, di formazione e di ricerca con docenti e decine di studenti.

In questo senso si afferma l’azione d’internazionalizzazione del nostro Ateneo e il significato stesso di chiamarci Mediterranea come volontà di sentirsi in un contesto Mediterraneo solidale di cooperazione e di scambio sul piano scientifico e culturale”.

“Abbiamo pensato il NiLab – hanno dichiarato i curatori Ottavio Amaro e Marina Tornatora – come un laboratorio in cui 18 gruppi progettuali appartenenti a università egiziane, europee e extraeuropee, sono chiamati a riflettere sulle strategie progettuali e architettoniche lungo il fiume Nilo, ambito geografico paradigmatico di un’identità con la storia della civiltà, nei suoi aspetti culturali, scientifici e umanistici.

Acqua, energia, biodiversità, inquinamento, processi di riconversione, valorizzazione del suolo, anche alla luce dei cambiamenti climatici epocali, sono variabili di scenari infrastrutturali e architettonici capaci di guardare ai processi innovativi scientifici senza perdere di vista la memoria e la capacità del progetto di dialogare con le risorse esistenti e disegnare le nuove forme del paesaggio e del territorio. In questo senso risposte puntuali insieme a ‘utopie del reale’ costituiscono esiti di sperimentazioni laboratoriali e progettuali, identificative di scuole e appartenenze ad aree di ricerca specifiche che riannodano trame e fili con la storia dei luoghi”.

Per continuare a discutere sui temi proposti dal Nile as Laboratory il 17 luglio 2023 si è tenuta una conferenza internazionale presso l’aula “M. Tafuri” dell’Università IUAV di Venezia, organizzata insieme al Cluster Cultland Paesaggi Culturali dello IUAV, alla hanno partecipato i gruppi di progettazione delle 24 Università internazionali invitate alla Mostra del Padiglione dell’Egitto.