Reggio, ‘La pena non è mai infinita’: il direttore Tortorella sul valore dello sport in carcere
Le parole del direttore del carcere di Reggio Calabria margine dell'evento "Una partità per la libertà" ed una riflessione sul periodo natalizio ed i detenuti
13 Dicembre 2025 - 13:22 | di Redazione

Lo sport come strumento di valori, ma anche come segnale concreto di presenza dello Stato.
È il senso dell’iniziativa “Una partita per la libertà”, spiegato dal direttore degli istituti penitenziari di Reggio Calabria, Rosario Tortorella, intervenuto a margine del quadrangolare di calcio svoltosi nella Casa circondariale di Arghillà.
Per Tortorella, il valore dello sport va ben oltre il campo da gioco.
“Lo sport è una chiave importante perché è portatore di valori: la condivisione e la competitività positiva. Farlo in carcere, con la collaborazione di altre istituzioni dello Stato, assume un significato ancora più forte”.
Il direttore ha sottolineato il valore della partecipazione istituzionale all’iniziativa.
“La presenza del Garante regionale delle persone private della libertà personale, dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, che partecipa con una propria squadra, e della magistratura del distretto che entra in carcere non per svolgere funzioni giurisdizionali ma per portare una dimensione di umanità, dimostra che lo Stato non è solo uno Stato che punisce, ma anche uno Stato che offre opportunità”.
Un passaggio centrale riguarda anche il ruolo della Polizia penitenziaria.
“Il personale che si occupa della sicurezza si presenta in una dimensione di condivisione di valori umani con chi ha sbagliato ma merita attenzione. Non dobbiamo dimenticare che la pena non è mai infinita, la pena termina”.
Da qui il senso più profondo dell’iniziativa.
“Dobbiamo creare le condizioni per una maturità della persona detenuta e per la possibilità di guardare al futuro in un’ottica di speranza, che non sia una mera aspettativa astratta, ma legata all’agire dell’individuo, alla consapevolezza degli errori e alla scelta di intraprendere un percorso rieducativo e di reinserimento”.
Tortorella ha poi evidenziato l’impatto positivo dell’evento all’interno dell’istituto.
“Questa iniziativa ha generato entusiasmo non solo tra i detenuti che partecipano alla partita, ma anche tra molti altri che hanno chiesto di poter assistere”.
Un entusiasmo ancora più significativo in un periodo particolare dell’anno.
“Il periodo natalizio è un momento umanamente difficile per chi vive la privazione della libertà personale. Iniziative come questa sono importanti perché offrono una luce di speranza, un momento di svago e di condivisione di valori che vanno in una prospettiva positiva”.
Un messaggio che rafforza il ruolo dello sport come strumento educativo e umano, soprattutto dentro le mura del carcere.
