Ponte sullo Stretto, Ciucci a CityNow tra costi e tempistiche: ‘Il 2025 l’anno giusto’

Ai microfoni di 'Live Break', nel corso di una lunga intervista, l'ad della 'Stretto di Messina' indica tempi e costi. E sulle preoccupazioni dei cittadini...

Pietro Ciucci Stretto di Messina

Ponte sullo Stretto di Messina, entro l’estate l’avvio del cantiere. Le ultime dichiarazioni, prima del Ministro Salvini, poi dell’ing. Mele, direttore tecnico del progetto ‘Ponte’ fanno ben sperare, in vista dell’avvio dei lavori di un’opera di cui si sente parlare da decenni.

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Il 2025 sarà l’anno del Ponte? L’amministratore delegato della società ‘Stretto di Messina‘ risponde ai nostri microfoni e nel corso dell’ultima diretta di ‘Live Break‘ risponde così:

“Il 2025 sarà l’anno del ponte sullo Stretto. Stiamo lavorando con grande impegno per superare i numerosissimi passaggi, ostacoli e procedure. Ricordiamo che parliamo del ponte più lungo al mondo a campata unica di oltre 3 chilometri”.

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Attorno al ponte ruotano numerosissime opere collaterali come i collegamenti stradali, ferroviari, il centro direzionale, la linea metropolitana e molte altre.

“Le procedure italiane a cui si aggiungono quelle europee sono particolarmente complesse – spiega l’ad della ‘Stretto di Messina’ ai nostri microfoni – Abbiamo ottenuto fino ad oggi la valutazione di impatto ambientale e stiamo arrivando all’ok del Cipess. Ritardi? Stiamo seguendo con la massima attenzione tutti gli adempimenti e i passaggi necessari per testimoniare il nostro impegno. Abbiamo avuto anche l’ok del Cdm al report IROPI. Non abbiamo riferimenti temporali perchè stiamo in qualche modo inventando le procedure poichè non è mai stato fatto un qualcosa di simile”.

Il dott. Pietro Ciucci stringe poi il cerchio delle tempistiche rispetto al giudizio del Cipess:

“Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica sta per completare l’esame della documentazione che riguarda il piano dettagliato delle misure compensative ambientali. La società Stretto di Messina si impegna per realizzare le attività che consentono di difendere l’ambiente. A fine giugno poi arriverà l’ok del Cipess, è un’ipotesi concreta”.

Intanto le perplessità dei residenti sono innumerevoli, in vista dell’avvio del cantiere. Il dott. Ciucci tranquillizza i residenti:

“Capisco le preoccupazioni dei cittadini e sono quelle che avrei anche io davanti ad un’opera così impegnativa. La realizzazione del ponte può comportare dei disagi nella fase realizzativa. Ma pensiamo a cosa c’è a Roma in questo momento? Che cantieri ci sono a piazza Venezia? L’obiettivo però è quello di avere una grande infrastruttura come la metropolitana. A fronte dei disagi però ci sarà un’opera permanente e stabile che offrirà alla comunità enormi vantaggi. Percepisco inoltre una paura dell’incompiuta perchè in Italia ci sono diverse incompiute. Ed è vero. Abbiamo però coinvolto le massime imprese con un sistema di controllo del progetto e un operatore dedicato soltanto alle verifiche ambientali. E soprattutto abbiamo ottenuto un finanziamento che copra l’intero fabbisogno, ovvero i 13 miliardi e mezzo”.

Ed è proprio sui costi che il dott. Ciucci si sofferma ai nostri microfoni.

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“Sfortunatamente la storia del ponte è una storia lunga e per motivazioni spesso più politiche che tecniche nel corso del tempo è stato fermato e naturalmente ci sono stati dei costi che sono stati sostenuti e che hanno portato ad un risultato concreto. Siamo nell’ordine di 300 milioni di euro di spese che verranno poi recuperate nella gestione futura del ponte mentre l’attuale stima del progetto ‘Ponte’ e che comprende tutte le altre opere oltre al ponte è di 13 miliardi e mezzo. E allora peccato che è stato bloccato nel 2011. Magari lo avremmo già il ponte e lo avremmo pagato anche meno”.