Porto Gioia Tauro, Nucera (Confindustria): "Basta parole, è il momento di agire. Venite in Calabria"

"Siamo diventati invisibili agli occhi della politica. Signori governanti, la Calabria ha rialzato la testa da molto tempo". Ecco la lettera del Presidente di Confindustria Reggio Calabria

“La firma del Memorandum per la “nuova Via della seta” tra il nostro Paese e la Cina mi ha incoraggiato a scrivere, dacchè esso rappresenta l’ultimo episodio, in ordine di comparizione, che mortifica la Calabria e la dignità dei suoi cittadini”.

Si apre così la lettera del Presidente di Confindustria Reggio Calabria, Giuseppe Nucera, al Sole24Ore:

“La scelta di escludere il Porto di Gioia Tauro dall’enorme progetto di far diventare l’Italia un “ponte” tra l’Oriente e il resto dell’Europa non può essere considerata come una “svista”, per contro è la riprova che tra le priorità delle Istituzioni parlamentari e governative non ci sia quella di favorire in Calabria una stagione di crescita economica e culturale. Da un punto di vista strategico Gioia Tauro è il più grande porto hub del Paese, con delle potenzialità rimaste fino a oggi inespresse in ragione di una politica che negli anni ha scelto di lasciare ai margini la realtà calabrese.

Una realtà scomoda. Una realtà di cui spesso ci si vergogna e permeata dai pregiudizi, ragion per cui si preferisce non parlarne. E’ inutile nascondere che noi calabresi, i prodotti e le risorse del nostro territorio, siamo divenuti nel tempo invisibili agli occhi della politica, un territorio che esiste soltanto sulle carte geografiche e isolato dal resto del Paese, senza nemmeno strade degne di questo nome.

Eppure, noi calabresi non abbiamo smarrito la speranza di poter cambiare la sorte a cui siamo stati ingiustamente condannati. Perchè custodiamo un senso di appartenenza alla nostra terra che nemmeno la peggiore delle campagne denigratorie può scalfire.

Signori governanti, la Calabria ha rialzato la testa da molto tempo, le nostre imprese annoverano eccellenze uniche nel Paese, e ciò grazie ai sacrifici e al coraggio di tanti imprenditori. Eravate troppo impegnati a fare altro, per accorgervene. La Calabria non è mafia, non è ‘ndrangheta- Così come Gioia Tauro non è il porto della cocaina. E’ molto di più e di diverso. Si sceglie di “giocare facile” investendo su porti come Trieste e Genova, lasciando morire Gioia Tauro e tutto l’indotto imprenditoriale e umano che lo rappresenta.

Abbiamo ettari di aree industriali nel retroporto, capannoni pronti ad accogliere investitori, agevolazioni economiche. Eppure gli imprenditori hanno paura di impegnarsi in Calabria. Abbiamo difficoltà ad attrarre investitori, perchè stiamo pagando il retaggio di un passato che più non ci appartiene.

Del resto, se nemmeno il Governo e il Parlamento si sono impegnati a fare emergere le nostre potenzialità, perchè mai dovrebbero farlo investitori italiani o stranieri?

Questa è la conseguenza dell’inerzia politica, quando non fare significa avvalorare la credenza secondo cui Calabria è soggiogata ancora alla mafia! La Calabria è impegnata da tempo in un percorso di rinascita che prende avvio dallo sviluppo di una diversa reputazione, ma non possiamo farcela se proprio chi ci governa e ci dovrebbe sostenere ci volta le spalle. Cosi come siamo stanchi delle parole, ben sapendo che nei prossimi mesi ne saranno pronunciate tante, quando tutta la politica sarà impegnata nella campagna elettorale in Calabria.

Abbiamo bisogno di voi adesso, non quando saranno i nostri voti a stimolare soluzioni che fino ad oggi non si sono trovare- Non promesse che dopo il 26 maggio non troveranno sbocchi. Vi invito a venire in Calabria e a rendevi conto della nostra realtà, perchè molte soluzioni non passano per vie economiche, così come molto può essere fatto nell’immediato.

Basterebbe anche uno sguardo distratto per capire che Gioia Tauro merita un diverso Commissario dell’Autorità Portuale, che abbia a cuore le sorti del porto, che si adoperi a fare di più e meglio in un clima di concertazione con tutti i soggetti coinvolti. Il mondo imprenditoriale e quello universitario della Calabria sono impegnati in un progetto nazionale volto a far conoscere la vera Calabria, la sua identità culturale, imprenditoriale, agricola e turistica. La Calabria è pronta a farsi scoprire in tutte le sue potenzialità, a sorprendere il Paese e il mondo intero”.

Fonte: ilsole24ore