“Premio Letterario Giovani” al Convitto Campanella, i nomi dei premiati

Un concorso, organizzato dall’Istituto Superiore “Nostro – Repaci” di Villa San Giovanni (RC) e finalizzato a dare l’opportunità ai giovani di esprimere il loro mondo interiore e la loro creatività

Ancora successi per gli studenti delle classi terze della Scuola Secondaria I Grado del Convitto “T. Campanella”, in relazione alla loro partecipazione al Concorso Scolastico “Premio Letterario Giovani” – IV edizione, coordinata dalla Prof.ssa Domenica Stillitano. Tale concorso, organizzato dall’Istituto Superiore “Nostro – Repaci” di Villa San Giovanni (RC) e finalizzato a dare l’opportunità ai giovani di esprimere il loro mondo interiore e la loro creatività, promuove la diffusione della cultura umanistica e valorizza le “eccellenze”.

I concorrenti hanno prodotto un elaborato in lingua italiana sul tema: Il compito di un padre è abituare suo figlio ad agire onestamente da solo, anziché per paura degli altri: è questa la differenza che c’è tra il padre e il padrone”(Terenzio – Adelphoe I, Scena I).

La commissione giudicatrice ha valutato le opere individuando i vincitori con giudizio insindacabile nel merito ed inappellabile. E’ stato ritenuto, pertanto, meritevole di Menzione Speciale l’elaborato dello studente Marco Baccillieri della classe III C; una nota di lode anche agli alunni Paolo Diano della classe III C e Falcone Umberto della classe III D che hanno partecipato al concorso.

La cerimonia di premiazione presentata dalla Dirigente, prof.ssa Maristella Spezzano, si è svolta presso la sede dell’Istituto di Via De Gasperi giovedì 24 gennaio; hanno preso parte a detta cerimonia, l’assessore alla cultura del Comune di Villa San Giovanni, Sonia Labate, la dott.ssa Francesca Cartellà che ha  relazionato sul ruolo educativo dei padri e sulle nuove sfide della genitorialità ed il dott. Albino Rizzuto, presidente del Consiglio d’Istituto.

Un ringraziamento va rivolto alla Dirigente dell’Istituto “Nostro – Repaci” per l’occasione offerta, giacché dimostra, ove mai ce ne fosse bisogno, la fecondità e l’attualità della cultura classica che, ancora una volta, ci ha parlato in termini di assoluta contemporaneità.

“Mio padre non mi ha detto come vivere; ha vissuto e mi ha fatto osservare come lo faceva.”
CLARENCE BUDINGTON KELLAND