Premio Nazionale Donna e Legalità a studentessa reggina

Federica Punturiero, alunna del Liceo Pizi di Palmi, premiata con il prestigioso riconoscimento

L’Istituto d’Istruzione Superiore “N. Pizi” di Palmi, nella persona della D.S., Prof.ssa Maria Domenica Mallamaci, è lieto di comunicare che giorno 20 Marzo l’Associazione A.N.I.MED. ha consegnato il Premio Nazionale Donna e Legalità a Federica Punturiero, frequentante la quinta classe del Liceo Scientifico.

Presso l’Auditorium Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Vibo Valentia, Federica, circondata dall’immancabile affetto dello zio e dai suoi compagni di classe che le hanno fatto corona indossando le magliette col logo” Io non ci sto”, con controllata emozione, ma fortemente motivata e determinata, ha sollecitato i giovani studenti, lì convenuti da molte scuole limitrofe, a perseguire la via della solidarietà e della ricerca della verità, le sole virtù che devono essere perseguite per vivere in un mondo migliore.

Federica, figlia di Maria Chindamo, scomparsa qualche anno fa, con occhi lucidi in preda a numerosi ricordi, ma con sguardo fiero proprio di una giovane che cerca la verità e grida “Io non ci sto”, ha condiviso i numerosi discorsi di saluto e di incoraggiamento al senso di giustizia e di legalità, in quell’età che è la sua, di giovane maturanda, pronta ad aprirsi al mondo degli adulti, scrollandosi di dosso la bella età adolescenziale, a lei strappata e deturpata dalla triste vicenda familiare che l’ha costretta a crescere in fretta.

La moderatrice dell’evento, Cinzia Falcone, nonché Presidente dell’Associazione A. N. I. MED, ha introdotto le relazioni delle numerose autorità presenti, tra cui Giuseppe Guetta, Prefetto e Commissario Straordinario di Vibo Valentia; Andrea Grassi, Questore di Vibo Valentia; Carmelo Abbate e Arcangelo Badolati, entrambi giornalisti e scrittori; Mario Spagnuolo, Procuratore della Repubblica di Cosenza.

Gli interventi sono stati all’insegna dei NO alla rassegnazione, al femminicidio, alla violenza sulle donne, alla malavita organizzata, al territorio macchiato dal sangue di vittime innocenti ma, soprattutto, di molti SÌ: alla tutela del futuro; all’interruzione della catena del silenzio; all’esaltazione della legalità; al rispetto delle donne; alla ricerca della verità; alla difesa dei Diritti di ognuno e di ciascuno; al coraggio dei giovani; all’impegno per riaffermare la bellezza della Calabria; alla costruzione di mondi alternativi al silenzio; all’abbattimento del muro del dolore; alla vita libera, in una terra libera; all’emancipazione culturale, la sola che possa far sentire l’individuo davvero libero.