Presentata all’IC Radice-Alighieri di Catona una significativa opera teatrale
Rappresentazione inserita nel progetto “Promozione ed educazione alla lettura”
16 Maggio 2025 - 09:43 | Comunicato Stampa

Nell’ambito delle attività teatrali dell’ Istituto Comprensivo Radice-Alighieri di Catona, inserita nel progetto “Promozione ed educazione alla lettura”, è stata rappresentata dagli studenti dell’Istituto l’opera teatrale dal titolo: “Se il ricordo non diventa memoria storica è come il profumo di un fiore reciso”. L’opera racconta la storia del prof. Francesco Panzera, vice preside del Liceo Scientifico “Zaleuco” di Locri, assassinato il 10 dicembre 1982, perchè impegnato in una battaglia contro lo spaccio di droga business della ‘ndrangheta, dentro e fuori la scuola.
Lanciato un messaggio con valenza pedagogica rivolto alle famiglie, alla scuola, ai ragazzi.
È stato scelto questo lavoro con l’obiettivo di promuovere, con e tra i ragazzi, occasioni di riflessioni sull’importanza dei temi inerenti la legalità e la responsabilità attraverso lo studio di testi specifici. Come sosteneva il magistrato Paolo Borsellino: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”.
Pur raccontando un episodio tragico l’opera teatrale che ha visto la partecipazione dei familiari del prof. Panzera e di un folto pubblico, ha voluto lanciare, attraverso i personaggi coinvolti, dei messaggi propositivi e di speranza ai ragazzi, alle famiglie e al mondo della scuola.
La trama non si basa solo nel raccontare l’episodio, ma allarga la visione sui contesti entro i quali si muovono i protagonisti.
L’originalità del lavoro è basata quindi non nel riportare i fatti accaduti accentuandone la tragicità, ma tentando attraverso dialoghi approfonditi e volutamente mirati, a dare un senso all’eroico comportamento del Vice Preside del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri. Se dopo ben quarantatrè anni ricordiamo la figura del prof. Panzera significa che lui ancora è vivo e i veri morti sono il suo assassino e i mandanti. La rappresentazione si è discostata volutamente dai canoni classici della narrazione collegata alla filmografia ufficiale che rappresenta solo per gli aspetti negativi la Calabria. Tali descrizioni infatti tanto danno hanno prodotto e producono nei confronti dell’immagine della nostra terra, riportando gli episodi delittuosi come classici fatti di cronaca nera. L’autore invece, oltre a descrivere i magnifici luoghi della costa jonica reggina, ha voluto mettere in evidenza che c’è pure una parte sana della nostra società che deve essere messa in risalto e coinvolta, in quanto ha l’obbligo di impegnarsi per cambiare il corso delle cose appoggiandosi e rivolgendosi proprio alle nuove generazioni che, spesso, con estrema superficialità vengono giudicate negativamente.
I giovani hanno bisogno di esempi positivi
I giovani hanno bisogno di esempi e non di laiche prediche strumentali e gratuite. E’ nostro dovere contribuire a far sentire la ‘ndrangheta, la mafia e il malaffare, come un corpo estraneo e solo allora – come sosteneva Giovanni Falcone – questo terribile male potrà essere debellato. L’opera scritta da Giovanni Suraci è stata voluta dalla dirigente avv. Simona Sapone e interpretata magnificamente dagli studenti della scuola Radice-Alighieri di Catona, guidati con amore e professionalità dai docenti: Angela Borrello, Maria Grazia Chirico, Simona Leanza, Federica Neri e supportata dall’animatore digitale Roberto Ripepi.