Reggio - Ancora code ai distributori tra protesta degli autotrasportatori e sciopero benzinai - FOTO

Dopo il caro bollette ora il caro benzina. Previsti presidi e possibili blocchi. E intanto i reggini cercano di assicurarsi un pieno di benzina

Obiettivo? Assicurarsi un pieno di benzina.

I reggini ma non solo (le code davanti ai distributori si stanno vedendo un pò in tutta Italia) dalla serata di ieri hanno preso d’assalto i distributori di carburante. La paura è quella di rimanere ‘a secco’ o di dover pagare ancora di più la benzina, ormai arrivata alle stelle.

Tre le cause principali, il blocco dei tir, la guerra in Ucraina (che comporterà una crisi energetica) e lo sciopero dei distributori (probabilmente previsto per il 28 febbraio). Intanto il Governo pensa a come intervenire in cerca di una soluzione che possa far fronte al caro carburanti e non solo. Bisognerà però far presto prima che scoppi il panico e si esauriscano alle pompe i combustibili per autotrazione.

Reggio, ancora file davanti ai benzinai

File Benzinai Reggio Calabria

Reggio Calabria anche dalle prime ore di questa mattina si presenta con lunghe file davanti ai benzinai sia del centro città che della periferia.

La città, così come il resto del paese, che stenta a riprendersi dagli effetti della pandemia, ripiomba adesso in un altro stato d’ansia.

Dietro l’angolo c’è la protesta degli autotrasportatori, che parlano di “concorrenza sleale”, con un rincaro dei prezzi che non tiene conto del costo della vita contro l’aumento del prezzo del gasolio ma anche lo sciopero dei benzinai previsto molto probabilmente per il 28 febbraio.

Previste manifestazioni anche in riva allo Stretto a causa dei costi esosi per traghettare da Messina a Reggio Calabria

L’allarme di Federdistribuzione: “Rischio scaffali vuoti”

Federdistribuzione intanto esprime “preoccupazione” per la protesta degli autotrasportatori e ha avviato una serie di contatti con le istituzioni per porre all’attenzione la grave situazione creatasi.

“L’interruzione della circolazione dei mezzi, infatti, causa disagi alla normale attività di consegna delle merci, con il rischio di forti ricadute sull’approvvigionamento della rete di punti vendita della distribuzione a livello locale, e non solo. Un problema che interessa in particolar modo i prodotti freschi, come frutta e verdura, a rischio deterioramento, che può arrecare enormi danni economici a tutta la filiera agroalimentare, oltre che disagi ai consumatori” si legge in una nota di Federdistribuzione.

In un contesto di mercato in cui si cominciano a sentire gli effetti concreti dell’aumento dei costi, soprattutto per quel che riguarda l’energia e i carburanti, Federdistribuzione chiede un intervento immediato da parte delle autorità. Occorre agire con tutte le iniziative possibili per evitare tensioni sociali e per contenere l’aggravio di costi sulle famiglie e sulle imprese, che può avere pesanti ricadute sul sistema economico del Paese, già impegnato in un difficile percorso di ripresa.