Rifiuti a Gioia Tauro: cittadini in strada con le maschere antigas

Stanchi di roghi tossici e discariche abusive, i cittadini sono scesi in piazza ed hanno manifestato tutto il loro dissenso

Nelle prime ore del pomeriggio di ieri, venerdì 7 maggio, i cittadini del comitato Gioia Tauro Respira si sono riuniti in uno dei posti simbolo del degrado cittadino e dell’incuria per dare vita ad una protesta spontanea con il solo obiettivo di mettere un punto ad una situazione che dura da anni e che degenera di giorno in giorno, sotto l’occhio passivo di amministrazione comunale ed autorità varie.

Spazzatura a Gioia Tauro

Quello della spazzatura a Gioia Tauro non è un problema nuovo, anzi, è ben radicato nella storia della città ma adesso i cittadini sono arrivati al culmine della loro pazienza. Attanagliati dalle continue richieste di pagamento di una TARI tra le più esose d’Italia, per dei servizi inesistenti, stufi dei continui roghi tossici messi in atto da chi pensa di porre rimedio incendiando i rifiuti, e, messi in ginocchio da una pandemia che richiede come prima regola di comportamento la massima igiene, nel pomeriggio di oggi i cittadini hanno manifestato tutto il loro dissenso muniti di maschere antigas e stendendo uno striscione recante la scritta “SULLA VOSTRA INDIFFERENZA, LA NOSTRA SOFFERENZA”, lungo via Ciambra, uno dei luoghi cardine del problema rifiuti nella città, dove il menfreghismo dello Stato la fa da padrone.

La protesta dei cittadini

Erano i primi giorni di aprile quando nella città di Gioia Tauro venivano sottoposte a sequestro quattro discariche abusive . L’operazione denominata Madre Natura , svolta dal comando dei carabinieri della cittadina gioiese e guidata dalla Procura di Palmi aveva portato all’arresto di cinque persone e all’iscrizione nel registro degli indagati di ulteriori 90 persone.

“L’ area circostante le discariche , in particolare questa di via Ciambra era stata delimitata con del nastro ed in cartello che diceva che l’area era stata sottoposta a sequestro- spiega il comitato- tutto è durato circa quindici giorni , per poi finire in un nulla di fatto , poiché la spazzatura ,tra cui carcasse di auto , cestelli di lavatrici fuori uso, frigoriferi e divani non sono mai stati raccolti, legittimando, così, gli incivili a tagliare i sigilli e continuare a scaricare rifiuti – continua il comitato- in alcuni punti della via i residenti si sono visti costretti a costruire delle recinzioni perché l’enorme mole di immondizia sconfinava nei loro terreni, con questa protesta noi oggi chiediamo risposte e lo stop a questo disastro ambientale tramite i giusti controlli e l’avvio di una raccolta giornaliera ed adeguata”.