Recovery fund: cos'è e come funziona il nuovo strumento per far ripartire l'Europa

Un nuovo strumento per aiutare i paesi membri dell'Unione Europea nel post Covid-19

“La Commissione lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un “Recovery Fund” che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico”.  

Sono queste le parole con cui Giuseppe Conte, nella serata di ieri, ha annunciato l’approvazione, da parte dell’Unione Europea, di un fondo di aiuto per gli stati membri.

COS’È IL RECOVERY FUND

Il Recovery fund (fondo di ricupero) è una proposta avanzata dalla Francia che prevede l’istituzione di un fondo ad hoc con lo scopo di emettere obbligazioni. Tale progetto sarebbe possibile attraverso l’emissione dei cosiddetti Recovery bond, nuovi titoli di debito garantiti dal bilancio UE 2021-2027.

In questo modo – secondo quanto riportato da The Italian Times – la condivisione del rischio sarebbe comune solo per il futuro, senza una vera mutualizzazione sui debiti del passato così da accontentare i paesi del fronte del Nord come Olanda, Austria, Svezia, Finlandia e Germania, da sempre contrari ad una classica condivisione degli oneri legati ai debiti.

Il Recovery Fund, altro non è che un aiuto ai Paesi più colpiti dalla crisi innescata dall’emergenza Covid, come l’Italia e la Spagna. Un fondo, emergenziale, che servirà, quando la pandemia sarà finita, per sostenere la ripartenza.

COME FUNZIONA

MES e Coronabond, alla fine ad avere la meglio è stato il Recovery Fund. La linea sostenuta dalla Francia è servita a far da intermediaria tra i bisogni dell’Italia e le richieste da parte della Germania.

Secondo il premier Conte, la dotazione del Recovery Fund dovrebbe essere di 1.500 miliardi e dovrebbe fornire agli Stati non solo prestiti ma anche finanziamenti a fondo perduto.

Per quanto riguarda la mutualizzazione del debito, si deve ancora trovare un compromesso. Per questo motivo, diventare di fondamentale importanza la data del 6 maggio. Quel giorno,Ursula von der Leyen dovrà presentare una proposta per sciogliere i nodi ancora presenti sui recovery bond.