Reggina, ti ricordi come si vince un derby dello Stretto?
03 Settembre 2016 - 20:35 | di Pasquale Romano

di Pasquale Romano – Per novanta minuti, il passato e il futuro non conteranno più. Torna il derby dello Stretto, domani Reggio Calabria e Messina saranno entità sospese, in apnea, prima di capire quale direzione avrà preso la sfida più sentita. Una partita che vale mezza stagione, assolutamente da non sbagliare perchè sarebbe il rimpianto quotidiano con il quale convivere sino alla gara di ritorno. Lo sa bene la Reggina di Zeman, alla ricerca di un risultato positivo anche per cancellare il negativo esordio sul campo del Fondi. Più in palla il Messina allenato da Marra (3-1 al Siracusa nella prima giornata) ma c’è da scommettere che differenze sul piano fisico e psicologico tra le due formazioni evaporeranno al fischio d’inizio, in nome di una sfida che si eleva rispetto al contesto che la circonda.
Una rivalità accesa, fatta di cori, striscioni, colori e sfottò, domani purtroppo saranno assenti al Granillo. Vietata infatti la trasferta ai tifosi giallorossi, i supporter della Reggina hanno annunciato (in segno di sportività verso l’altra metà dello Stretto) che non ci saranno cori ‘dedicati’ ai tifosi avversari. Buona la prevendita, sostenuta anche perchè forzatamente intensa. Soltanto da ieri infatti i botteghini hanno aperto i battenti, domani alle 16.30 saranno circa 5 mila i tifosi presenti al Granillo anche se non è da escludere un’ulteriore impennata nelle ultime ore.
L’esercizio di memoria è utile ma allo stesso tempo pericoloso, concreto il senso di malinconia che sale se si ripensa alle infuocate sfide ai tempi della serie A con l’Italia intera a fare da spettatrice. Ben quattro i derby dello Stretto che si giocarono due stagioni fa, ultimi incontri ravvicinati. A dispetto di un bilancio in perfetta parità (due successi per parte, nessun pareggio) la bilancia segnò inequivocabilmente un ago amaranto. Alle vittorie giallorosse nelle due sfide di campionato, la Reggina rispose con una implacabile doppietta nel drammatico spareggio play-out che è già leggenda. Ultimo posto tra i professionisti da tenere stretto, l’Inferno dei dilettanti ad attendere la perdente. Il destino beffardo ribaltò il risultato del campo, con il Messina ripescato e la Reggina sprofondata in serie D.
Domani si rinnova l’appuntamento con la storia: c’è un lembo di mare da conquistare, che vale come segno di dominio territoriale. Lo sport, come spesso accade, è la metafora ideale per evidenziare e rimarcare aspetti che solitamente fuoriescono dal rettangolo verde. Reggio Calabria e Messina, cosi vicine ma cosi lontane, sono pronte ad affrontarsi per l’ennesima volta. Una semplice partita di calcio, che in realtà è molto più di una semplice partita di calcio…
