Reggina: nuovo spirito, diverse metodologie. Al S. Agata si respira un’aria diversa

La partita di domenica dovrà dare ulteriori risposte in merito a questo processo di crescita

Bruno Trocini

Cancellati silenzi e porte chiuse. Al centro sportivo Sant’Agata si respira aria nuova: i cancelli sono tornati ad aprirsi, consentendo ai tifosi di assistere agli allenamenti della Reggina. Un gesto simbolico ma significativo, che accompagna il cambio di passo di un gruppo apparso fino a pochi giorni fa spento e demotivato.

Sotto la guida di Alfio Torrisi, l’intensità è salita, la partecipazione è evidente e la squadra sembra aver ritrovato quello spirito combattivo che era mancato in questa prima parte di stagione. L’allenatore etneo sta lavorando non solo sull’aspetto tecnico, ma soprattutto sull’atteggiamento e sulla mentalità, elementi che oggi appaiono profondamente mutati.

Quella che si apre è una settimana chiave. Domenica al “Granillo” arriva la Nuova Igea, capolista del girone, in un match che può pesare moltissimo sul futuro degli amaranto. Una vittoria permetterebbe di accorciare le distanze e dare continuità al successo conquistato contro la Sancataldese, rilanciando ambizioni e morale.

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Non mancano però le difficoltà: Torrisi dovrà fare a meno di diversi elementi. Blondett sarà fermo per squalifica, mentre Lagonigro, Edera, Ferraro e Ragusa restano fuori per infortunio, con quest’ultimo che ne avrà ancora per un periodo non breve.

A guidare l’attacco ci sarà un Montalto in crescita, galvanizzato dal primo gol stagionale e dalla grande disponibilità mostrata contro la Sancataldese. In un momento in cui la qualità di gioco è ancora da costruire, saranno atteggiamento, voglia e fame a fare la differenza.

La Reggina prova a ripartire: cancelli aperti, lavoro sul campo e un gruppo che sembra finalmente voler tornare a lottare. Adesso si attende la risposta dal rettangolo di gioco.

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