Il risultato è sempre relativo, le prestazioni invece forniscono indicazioni ai tecnici. Il pareggio degli amaranto contro il Catania ha dato molto sotto questo punto di vista a Cevoli. Decisamente meglio il primo rispetto al secondo tempo, anche se la chiave di lettura del match ha offerto spunti nel corso dell’intera gara.
La Reggina ha certamente una identità ben precisa. Disegnata con il 4-3-3 sul quale il tecnico ha lavorato per tutta l’estate, sicuramente dovrà migliorare alcuni meccanismi, ma l’organizzazione è palese, come anche i concetti di gioco.
Cevoli continua a mescolare le carte, segno che dell’organico che gli è stato messo a disposizione non c’è ancora un undici di riferimento e soprattutto la linea mediana ne è la dimostrazione. Per motivi diversi fuori l’ipotetico trio di titolari (Marino, Petermann e Salandria), hanno fatto un’ottima figura l’ultimo arrivato Zibert ed insieme a lui Franchini, autore del gol e Bonetto.
Molto bene anche le corsie esterne alte. Ampia scelta con Tulissi ed Emmausso prima, Ungaro e Sandomenico dopo. La difesa, che ha sofferto molto in modo particolare nel secondo tempo, ha comunque resistito agli attacchi di quella che viene ritenuta la formazione migliore del prossimo campionato di C (in attesa della decisione del Collegio di Garanzia del Coni), e cambiato gli interpreti nel corso dei due tempi.
Bene Solini, Conson entrato a gara iniziata ha dato solidità e sicurezza soprattutto sulle palle alte, Reolfi continua a crescere, migliorabili i due esterni Kirwan e Zivkov. Nel complesso una Reggina piacevole, in grado di tenere testa ad un avversario forte, seppur in gara amichevole e con ampi margini di miglioramento.
