Reggina, prime considerazioni sulle scelte di Taibi. Petermann da perno ad alternativa


Un giudizio definitivo sulla costruzione dell’organico, a poche giornate dall’inizio della stagione, è impossibile darlo. Sicuramente ci sono oggi delle indicazioni che portano a pensare che si sarebbe potuto fare meglio e di più, almeno per quello che riguarda alcuni aspetti e settori del campo.

Sul piano caratteriale è stato lo stesso Cevoli, a pochi minuti dalla conclusione del match perso con il Monopoli, a parlare di una fragilità diffusa che condiziona la squadra nei momenti di difficoltà, considerazione che ha trovato riscontri anche nell’ultimo match giocato sempre a Vibo, ancora perso, ma questa volta contro il Francavilla. Altrettanto evidente è la mancanza di leader all’interno del gruppo, molto giovane e fortemente condizionabile da eventi negativi che si verificano durante il corso delle partite. Sul mancato acquisto di un attaccante di razza, invece, è stato lo stesso Taibi a fornirne spiegazioni, parlando di un tentativo iniziale con i vari Bianchi e Sforzini andato a vuoto, salvo poi puntare tutto su Maritato e facendo un sacrificio elevato per portare alla corte del tecnico un altro esterno, Sandomenico.

Ci si è messa in mezzo anche la sfortuna, visto l’incidente occorso proprio a Maritato che lo terrà fuori quasi per tutta la stagione, mentre su Sandomenico, bisogna dare atto che la scelta, al momento, è apparsa azzeccata. Insieme alle riflessioni che oggi si fanno sull’assenza di una punta vera, c’è anche quella riguardante il centrocampista Petermann. Ricorderete per quanto tempo il DS lo ha seguito ed inseguito ed una volta riuscito a portarlo alla Reggina, ne ha parlato come il calciatore più atteso per qualità, buona parte di esperienza, personalità. Ed invece, dopo qualche battuta a vuoto del giocatore, Cevoli ha preferito puntare su altri, facendone perdere le tracce. In questo momento è difficile capire se l’accantonamento è provvisorio, di sicuro la cosa evidente è che l’allenatore pare stia puntando su altri, qualunque sia lo schieramento tattico adoperato.

Di sicuro il centrocampo è il settore dove avvengono le modifiche più numerose, vista l’ampia disponibilità dei giocatori in organico, ma senza che ancora si sia trovata la giusta quadratura.

La difesa risulta oggi il reparto sul quale si sono concentrate le maggiori critiche. A partire dall’estremo difensore Confente, passando per i due centrali di difesa. Apprezzato il coraggio di gettare nella mischia un giovanissimo che, sul piano del rendimento, è tra quelli a dare le risposte migliori.

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