Ci sono i dati oggettivi e le opinioni. Sui primi non si può discutere e purtroppo oggi ci raccontano di una Reggina in grande difficoltà sul piano dei risultati ed ultimamente anche per quello che riguarda il gioco. La squadra sta via via dilapidando il capolavoro costruito in tutto il girone di andata, nel quale aveva conquistato insieme ai 36 punti anche una straordinaria seconda posizione in classifica. Cosa sia successo dopo la sosta non è di facile lettura, se lo stanno chiedendo anche all’interno delle mura del centro sportivo S. Agata dove la squadra sarà in ritiro nei prossimi giorni, decisione maturata subito dopo la pesante sconfitta interna contro il Cagliari.
Quel match preceduto da una bella settimana in cui i tifosi avevano fortemente voluto l’incontro con la squadra per incoraggiarla e sostenerla visto il periodo di difficoltà.
Quei tifosi che si sono presentati poi in più di 16.000 al Granillo per dare forza al gruppo, ma che poi si sono trovati di fronte ad un ennesimo passo falso. Esattamente l’ottavo nelle ultime dieci partite con una situazione di classifica che inizia a preoccupare, soprattutto perchè dietro continuano a fare punti.
La rabbia c’è, la delusione pure, ma sarebbe un errore gravissimo in questo momento lasciarsi andare. I primi a reagire dovranno essere certamente i calciatori, ai tifosi si chiede di rimanere uniti così come lo si è sempre fatto nei momenti più complicati. Si è riusciti a salvare la società dal fallimento certo la scorsa estate, è di fondamentale importanza il mantenimento della categoria per programmare un futuro più sereno. Si facciano i punti che servono per mettersi a riparo da possibili pericoli, le questioni extra campo saranno poi oggetto di dibattimenti e discussioni sui quali la società è convinta di poter far prevalere le proprie ragioni. C’è una settimana in più per provare a rimettere le cose a posto vista la pausa in campionato, utile anche a far sbollire tutta l’amarezza accumulata in questo periodo.
Bisogna ripartire.
