La Reggina ci prende gusto e concede il bis. Venezia ko, il Granillo torna ad esultare

Decisivo l'autogol di Ceppitellli. Pasqua d'oro per la Reggina: in 5 giorni arrivano 6 punti, amaranto al quinto posto

Reggina, Pasqua con doppia sorpresa. Gli amaranto bissano il successo di Perugia piegando al Granillo il Venezia, la lunga crisi è definitivamente alle spalle. Decisiva l’autorete di Ceppitelli in avvio di gara, brivido nel finale ma Colombi mura Novakovich.

Le scelte iniziali

Inzaghi conferma quello che è ormai è il nuovo abito tattico della Reggina. Via libera al 3-5-2, le assenze di Mayer ed Hernani obbligano il tecnico amaranto a schierare la mediana Fabbian-Crisetig-Liotti. Sulla destra conferma per Bouah, Pierozzi rientra ma trasloca sulla sinistra, dirottando Di Chiara in panchina.

In attacco il tandem Strelec-Rivas, preferiti a Menez e Canotto. Venezia di Vanoli (squalificato, in panchina il vice Godihno) con lo stesso modulo della Reggina, in attacco il solito duo formato da Johnsen e Pohjanpalo.

Inizio vivace della Reggina, subito pericolosa con Pierozzi. Preciso il filtrante di Strelec per il giovane esterno amaranto, che prova il tocco sotto su Joronen trovando l’opposizione con il volto dell’ex portiere del Brescia, che stringe i denti e non chiede il cambio.

Autorete e Var, il vento torna a favore

Gli amaranto ritrovano l’incisività del girone d’andata, al secondo affondo arriva il gol. Azione che si sviluppa sulla sinistra, Rivas per Liotti, il cross basso non trova le deviazione di Strelec ma quella di Ceppitelli, sfortunato autogol per la gioia degli 8 mila del Granillo.

Trovato il vantaggio, la Reggina abbassa il baricentro e lascia completamente l’iniziativa al Venezia. Al minuto 24 è insidioso il potente destro di Ellertson, di poco a lato, tre minuti più tardi il Venezia trova il pareggio con Pohjanpalo, gol successivamente annullato dal Var per fuorigioco. Nella circostanza, troppo morbido l’atteggiamento dei difensori amaranto e tutt’altro che impeccabile Colombi, che si fa passare sotto le gambe la girata dell’attaccante finlandese.

Sospiro di sollievo per la Reggina, il copione però non cambia. Possesso palla nettamente in favore degli ospiti, amaranto ordinati in fase difensiva ma incapaci di ripartire in modo pericoloso. Il primo tempo si chiude con Pohjanpalo nuovamente protagonista, a lato la conclusione dell’uomo più temibile di Vanoli.

La ripresa si apre con l’ingresso di Canotto al posto di Rivas, il neo entrato dopo 5 minuti va subito vicino al gol ma non trova la porta con un destro a giro. Tra il 65′ e il 70′ poker di sostituzioni per Inzaghi: prima Di Chiara e Gori prendono il posto di Bouah e Strelec, con Pierozzi che torna sulla corsia destra, successivamente è il turno di Bondo e Terranova, out Liotti e Pierozzi.

Il Venezia, dopo una prima parte di ripresa spenta e senza idee, prova ad aumentare la pressione nel finale. Su cross dalla sinistra, Candela al 76′ svetta da buona posizione mandando a lato, al minuto 83 invece è alto il potente destro di Tessmann.

Ospiti all’assalto nei minuti finali, per la Reggina gli spazi in contropiede diventano vere e proprie praterie, mai sfruttati a dovere soprattutto da Bondo e Canotto.

Nel finale gli amaranto stringono i denti, negli ultimi secondi si materializza la beffa atroce ma Colombi è decisivo, murando su Nokakovich. Finisce 1-0, per la Reggina in 5 giorni arrivano 6 punti, più di quanti ne erano arrivati nei due mesi precedenti. Amaranto al quinto posto con 48 punti, in attesa di capire cosa succedere tra Cagliari e Pisa ma consapevole che solo una delle due potrà scavalcarla.

Inzaghi ritrova il sorriso e (parzialmente) la Reggina del girone d’andata, il vento sembra essere tornato a favore. Anche il calendario sembra tendere la mano agli amaranto, nelle prossime due giornate opposti alle ultime due della classe, prima il Benevento in trasferta e successivamente il Brescia al Granillo.