Reggio ’70, ok al Comitato per le celebrazioni del 50° anniversario della Rivolta

La giunta comunale ha deliberato la composizione dell’organismo con politici, storici, studiosi e giornalisti

Il 14 luglio del 1970 esplose a Reggio la prima e più imponente rivolta italiana di popolo post seconda guerra mondiale. Una rivolta trasversale, che coincise con l’inaugurazione del regionalismo italiano. La scelta di assegnare a Catanzaro il capoluogo di regione, e a Reggio la sede del Consiglio regionale, uniti al malcontento strisciante per le condizioni in cui versava la città – tra disoccupazione, emigrazione e generale precarietà – spinsero la popolazione a scendere in piazza e combattere per ciò in cui credeva. All’interno di quella Rivolta si sono incrociate storie politiche, eversive, e umane che ancora oggi sono sotto la lente d’ingrandimento di storici e studiosi.

Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario di quella lunga Rivolta che in una rilettura più compiuta ed equidistante, negli anni ’90 è stata definita “popolare e spontanea”. In vista dell’importante ricorrenza – al netto degli sviluppi dell’emergenza sanitaria che sta attraversando il Paese – il Comune di Reggio Calabria intende ricordare i fatti, dandone una corretta interpretazione anche a beneficio delle nuove generazioni.

La Giunta comunale guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, si è riunita lo scorso 2 marzo e con la delibera n° 30 ha ritenuto necessario di dover procedere alla nomina di un Comitato civico che si occupi delle celebrazioni relative alla Rivolta, chiamando a farne parte politici, storici, studiosi e giornalisti.

Pertanto del Comitato per le celebrazioni del 50° anniversario della Rivolta di Reggio, faranno parte il primo cittadino, Giuseppe Falcomatà (presidente), il giornalista ed editore Franco Arcidiaco (vice presidente); Anna Nucera, attuale assessore all’Istruzione; Demetrio Delfino, presidente del Consiglio comunale; gli storici Pasquale Amato e Francesco Arillotta; Vincenzo De Salvo, medico e studioso della Rivolta; Stefano Iorfida, presidente del circolo culturale Anassilaos; il giornalista Mimmo Raffa, e il collega Santo Strati che è anche un editore.

Per adesso si è pensato al Comitato. Ma c’è da credere che per un evento di questo portata saranno tanti – compresi i delusi dalle scelte del Comune – che vorranno contribuire alla celebrazione di un anniversario che può rivelarsi fondamentale nel dare una definitiva collocazione storica, sociologica e politica di quella sollevazione che trascinò il popolo reggino nelle strade della città.