Reggio Bene Comune: “Marconi- Ciccarello ed Arghillà sono ormai terre dei fuochi”
"Chiunque abbia provato a documentare o chiedere di rispettare le modalità legali di smaltimento ha ricevuto in cambio insulti o minacce"
12 Settembre 2022 - 17:50 | di Redazione

“Sabato sera è toccato al rione Marconi ma quella che siamo costretti a denunciare è ormai cronaca quotidiana di uno scempio criminale.
La scena, ormai, è sempre quella: la “solita” processione di piccoli mezzi, furgoni o camion (addirittura) che scaricano illecitamente rifiuti ingombranti o indifferenziati presso alcune precise postazioni di cassonetti o di abituali “microdiscariche”; non solo di notte ma anche in orario diurno.
Rifiuti ritirati a pagamento, verosimilmente presso utenze domestiche, che da anni producono illeciti profitti a quello che è un vero e proprio traffico; trasformatosi, per le sue modalità, in “sistema”; dopo essere stati riversati nelle postazioni dei cassonetti o in prossimità di questi, infatti, vengono puntualmente incendiati (per annullare ogni prova concreta) carbonizzando materiali scaricati che costituirebbero “impaccio” per successive operazioni.
Questa dinamica è non solo consolidata ma anche testimoniata e, spesso, anche documentata da molti residenti o da quei semplici cittadini che, non sopportando più di assistere impotenti a questa continua rigenerazione del degrado, provano a denunciare”.
Reggio Bene Comune, attraverso una nota, evidenzia la situazione rifiuti nei siti più sensibili della città, da tempo discariche abusive.
“Non è solo degrado visivo, d’altronde, ma una bomba ecologica che si trasforma in un vero e proprio “attentato alla salute pubblica”; interi quartieri inondati settimanalmente da diossina: una sorta di guerra chimica.
Conseguenze mai accertate, sicuramente importanti, su chi subisce queste azioni criminali oltre a quelle disastrose sul piano della gestione del servizio-rifiuti strategicamente e ad arte mantenuto, da questi soggetti, in uno stato permanente di emergenza; quella, che favorisce, nella cittadinanza, il ricorso a questi “operatori” abusivi che sul disagio continuano a fare soldi ed a generare disastri ambientali.
Chiunque abbia provato a documentare o, più semplicemente, a chiedere di rispettare le modalità legali di smaltimento ha ricevuto in cambio insulti, minacce e finanche aggressioni fisiche; tanto da esserne completamente scoraggiato.
Anche gli stessi Vigili Urbani temono per la loro incolumità; fatto sta che ormai questi quartieri o queste discariche (distribuite sul territorio fino all’area collinare) sono terra di nessuno.
Solo un intervento interforze ed una presenza di tipo militare, nel tempo, possono restituire uno stato di diritto e legalità; intervento radicale e duraturo quindi.
Le numerose ed incessanti richieste alla Prefettura e finanche al Ministro dell’Interno sono rimaste purtroppo inascoltate se non puntualmente disattese; a dimostrazione che lo Stato centrale non mostra assolutamente interesse alla necessaria risoluzione radicale del fenomeno.
Stupisce, a dispetto di questo quadro, la narrazione del tutto incoerente della storiella dell’ordinario “disservizio”. Al netto delle problematiche generali di tutto il ciclo dei rifiuti, infatti, questi fenomeni si collocano all’interno di una pianificazione e volontà criminali bene precise e non certo nell’anomalia ordinaria del ritiro dei rifiuti.
Eppure “lo sanno tutti”; l’omertà, in questa città, governa troppo spesso processi sociali di legittimazione del male e del peggio: fino alla stessa ndrangheta.
Non è questione di rifiuti, diciamocelo pure quindi, ma di criminalità e profitti illeciti”, conclude la nota.
