Reggio, il prof. Castrizio racconta ‘la vera origine dei Bruttii’

Appuntamento alla biblioteca De Nava per l'incontro promosso da Anassilaos nell'ambito dell'Estate Reggina 2024


Proseguono presso la Villetta De Nava le manifestazioni promosse dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la Biblioteca nell’ambito dell’Estate Reggina 2025.

Giovedì 17 luglio alle ore 18,00 l’Associazione ospiterà il Prof. Daniele Castrizio, Ordinario di Numismatica presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina e storico, che terrà una conferenza sul tema “La vera origine dei Bruttii”.

L’incontro nasce dall’esigenza di restituire rigore e verità storica a una pagina fondamentale del passato calabrese, troppo spesso piegata – a parere dello studioso – a esigenze ideologiche o narrative fantasiose.

Il valore civile della verità storica

Alla base dell’iniziativa c’è una constatazione tanto semplice quanto urgente: Storia e Archeologia non sono discipline neutre, ma strumenti centrali nella formazione dell’identità e della consapevolezza di un popolo. La loro funzione “politica” – nel senso più alto del termine – è evidente ogniqualvolta la memoria collettiva viene modellata per rispondere a esigenze di coesione, orgoglio o appartenenza.

Tuttavia, ciò comporta anche una responsabilità scientifica e civile: distinguere tra conoscenza fondata e ricostruzione arbitraria.

I Bruttii e le distorsioni della memoria

In questo senso, la storia dei Bruttii, popolazione che nel IV secolo a.C. diede vita a una delle più significative esperienze politiche e militari dell’Italia antica meridionale, è stata oggetto di numerose distorsioni.

  • Visioni campanilistiche
  • Rivendicazioni identitarie infondate
  • Interpretazioni nazionalistiche

hanno spesso offuscato la limpidezza dei dati storici e archeologici.

Eppure, le fonti disponibili – letterarie, epigrafiche, numismatiche e materiali – forniscono un quadro chiaro e coerente sull’origine della Lega Bruttia, sulla sua formazione interna e sulle modalità della sua espansione all’interno del territorio dell’odierna Calabria.

Recuperare il valore della ricerca

In un’epoca in cui la storia è sempre più percepita come emozione, sentimento o narrazione personale, e sempre meno come ricerca documentata e confronto critico con le fonti, appare quanto mai necessario riaffermare il valore della scientificità.

Non solo attraverso lo studio accademico, ma anche attraverso una divulgazione corretta, accessibile e rispettosa dei dati.

La conferenza sarà dunque un’occasione per il pubblico di confrontarsi con una riflessione seria e documentata su una parte decisiva del patrimonio storico della nostra regione.

Studiare il passato con rigore significa anche costruire con consapevolezza il presente e il futuro.

Questo, come gli incontri che l’hanno preceduto sul tema della “percezione dell’antico”, si avvale anche del Patrocinio del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina, del Liceo Classico “Tommaso Campanella” di Reggio Calabria e della Sezione Ibico Reggio Calabria dell’Associazione italiana di Cultura Classica (AICC).