Reggio, le colonne 'nascoste' di Tresoldi: visibili solo grazie a Google Map

14 colonne rimangono ancora segrete all'interno del Cortile del Monastero della Visitazione. Quando saranno visitabili ?

In città ci sono altre colonne a firma di Edoardo Tresoldi che finora nessuno ha mai visto. Né potuto ammirare.

L’installazione del noto scenografo e scultore italiano, diventato celebre per le sue gigantesche installazioni in spazi aperti, ha infatti realizzato non solo l’ormai celebre ‘Opera‘ ben visibile sul Lungomare Falcomatà ma anche un altro progetto artistico, al momento nascosto all’interno dell’area chiusa del Monastero della visitazione, in zona Reggio Campi.

Il gruppo di colonne metalliche è visibile solo grazie a Google Maps.

Ebbene si, perchè ancor il Monastero è chiuso e nessuno può accedervi. Il progetto artistico rimane ancora, a distanza di oltre tre anni dalla data della sua commissione, segreto e ‘invisibile’.

La giunta comunale a luglio 2020 aveva affidato i lavori di “Opera” alla Società Appaltatrice Sub Divo S. r. l., che gestisce i diritti e gli interessi dall’artista Tresoldi, per un importo complessivo pari a 950 mila euro a valere sui finanziamenti del “Patto per lo sviluppo della città metropolitana di Reggio Calabria”.

Nel contratto, oltre le 46 colonne sul lungomare ne erano previste altre 14, con una differente composizione artistica, proprio all’interno dei locali del secondo polo museale comunale, il “Monastero della Visitazione”.

“L’intervento consta di un’opera articolata e distribuita all’interno di un cortile scoperto dell’edificio storico ed è composta da 14 colonne realizzate con rete metallica, secondo un progetto artistico proposto e realizzato dall’artista di fama internazionale Edoardo Tresoldi. Le colonne, dall’altezza uguale ma con basamenti differenziati, sono disposte in pianta in un perimetro rettangolare a formare due semi rettangoli che si fronteggiano”.

Si legge nella relazione del progetto. E ancora.

“L’intervento mira a recuperare il cortile interno principale del Monastero mediante l’installazione in wire mesh dell’artista Tresoldi nonché dotare gli spazi di percorsi interni, che si formano con l’installazione delle colonne, di sistemi integrati di illuminazione autonoma che illuminano dal basso le colonne da installarsi. Le colonne saranno ancorate ad un massetto sottile di regolarizzazione del piano di appoggio in calcestruzzo mediante sistemi meccanici di fissaggio e con staffe metalliche con effetto “morsa” sulla rete. Il luogo è riparato dalle azioni dinamiche del vento e non si prevedono applicazioni di carichi o altri elementi decorativi sulle installazioni”.

Ci chiediamo adesso quanto ancora le 14 altre colonne di Tresoldi, pagate profumatamente, rimarranno segrete. Quale il progetto dell’amministrazione? E quando verrà riaperto il Monastero?