Da Reggio a Roma, il capolavoro di Mattia Preti alla mostra ‘Restituzioni 2025’ – FOTO
"Il ritorno del figliol prodigo" partirà per essere esposto al palazzo delle esposizioni, nell'ambito di una mostra nazionale aperta al pubblico dal 28 ottobre
09 Ottobre 2025 - 14:37 | Comunicato Stampa

Giovedì 9 ottobre 2025, il prestigioso dipinto Il ritorno del figliol prodigo di Mattia Preti, di proprietà statale e custodito presso la Pinacoteca Civica di Reggio Calabria, partirà alla volta di Roma per essere esposto al Palazzo delle Esposizioni, nell’ambito della mostra nazionale Restituzioni 2025, aperta al pubblico dal 28 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026.
L’opera rientra nella XX edizione del programma “Restituzioni”, promosso da Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Ministero della Cultura, un progetto di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico italiano attivo da oltre 36 anni, che ha reso possibile il restauro di più di 2.000 opere in tutta Italia.
La mostra “Restituzioni 2025”

La mostra, ospitata presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma, è prodotta e organizzata da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo, e promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale.
L’iniziativa gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Saranno esposte oltre 120 opere restaurate provenienti da tutta Italia, selezionate insieme a 51 enti di tutela e appartenenti a 67 istituzioni pubbliche e religiose. Il progetto coinvolge 60 laboratori di restauro e numerosi esperti scientifici.
La curatela scientifica è affidata a Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco e Carlo Bertelli (curatore emerito).
Il restauro del dipinto di Mattia Preti

Il dipinto Il ritorno del figliol prodigo, capolavoro del grande artista barocco calabrese Mattia Preti, è stato al centro di una campagna di analisi diagnostiche e restauro svolta nella Pinacoteca Civica di Reggio Calabria, all’interno di un cantiere aperto al pubblico che ha permesso ai visitatori di seguire da vicino ogni fase del lavoro.
Il restauro è stato eseguito dalla ditta Mantella Restauri, impiegando tecnologie avanzate per le indagini scientifiche, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza dell’opera e del contesto storico in cui fu realizzata.
Il progetto è stato curato, per conto del Comune di Reggio Calabria, dal Settore Cultura diretto da Loredana Pace, con il supporto delle funzionarie Daniela Neri (Elevata Qualificazione del Settore Cultura) e Silvia Miceli, Responsabile della Pinacoteca Civica.
Per la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia, diretta da Maria Mallemace, il coordinamento è stato affidato a Daniela Vinci, funzionario storico dell’arte, e a Francesco Lia, funzionario restauratore.
La sinergia tra i soggetti coinvolti ha garantito un contributo di alto profilo professionale e istituzionale, assicurando la piena tutela del bene culturale oggetto dell’intervento.
Una tradizione che si rinnova: da Antonello da Messina a Mattia Preti

La partecipazione alla XX edizione di “Restituzioni” conferma l’attenzione riservata alla Pinacoteca Civica anche nella scorsa edizione del programma, che aveva visto protagoniste le tavolette di Antonello da Messina raffiguranti San Girolamo penitente e La visita dei tre angeli ad Abramo.
Anche queste opere, restaurate presso l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, hanno fatto parte di mostre prestigiose: prima a Matera, in occasione dell’anno da Capitale Europea della Cultura, e successivamente alla mostra conclusiva di Restituzioni alle Gallerie d’Italia di Napoli, nella sede di via Toledo.
La Pinacoteca Civica di Reggio Calabria protagonista

Con questo nuovo restauro, la Pinacoteca Civica di Reggio Calabria si conferma uno dei centri culturali più dinamici e prestigiosi del Sud Italia, non solo come luogo di conservazione, ma anche come spazio di ricerca, studio e valorizzazione delle opere d’arte.
Il coinvolgimento della città in un progetto di respiro nazionale come Restituzioni rappresenta una grande opportunità di crescita culturale e di promozione del patrimonio identitario calabrese.