Reggio Calabria Pride, Tripepi: ‘Abbiamo scritto un pezzo di storia in questa città’
L'attivista per i diritti LGBT+ è la portavoce del Reggio Calabria Pride 2022 che, al termine del corteo, ha stregato la piazza con la sua testimonianza
31 Luglio 2022 - 16:15 | di Eva Curatola
È Valentina Tripepi, attivista per i diritti LGBT+ di Arcigay, uno dei volti del Reggio Calabria Pride 2022. Un uragano di tenacia ed intraprendenza in grado di far esplodere un’intera piazza in ovazioni e applausi. È la giovane reggina che, insieme a tanti altri, ha dato vita ad una manifestazione che ha contribuito a scrivere una bella pagina di storia per la città dello Stretto.
È una Reggio colorata, in festa, strabordante di amore, modello di attivismo e punto di riferimento a livello nazionale quella che, nel pomeriggio di ieri sabato 30 luglio, ha sfilato in un magnifico corteo che ha rivoluzionato le vie del centro.
Ancor più sorprendenti, della stessa sfilata, però, sono stati i discorsi che hanno chiuso l’evento, affidati ai presidenti delle varie associazioni ed agli esponenti politici che, da diversi parte d’Italia, hanno voluto far sentire la loro calorosa presenza alla città.
Il discorso di Valentina Tripepi chiude il Reggio Calabria Pride 2022
“Se qualcuno, quando avevo 15 anni, mi avesse detto che sarei stata la portavoce del Reggio Calabria Pride, non ci avrei creduto nemmeno lontanamente. Quanti di voi sono al loro primo Pride oggi?
Bene, penso che la mia vita si divida tra prima e dopo il primo Pride al quale ho partecipato: è stato nel 2014. È stato il primo momento nella mia vita in cui mi sono sentita davvero libera e orgogliosa di quello che ero. Ma ero tanto orgogliosa quanto spaventata. Ricordo che durante il concentramento c’era della vernice che potevamo utilizzare per disegnarci addosso e ho scelto di disegnarmi arcobaleni su tutte le braccia.
Ero felice, piena, fiera ma prima di tornare a casa sono passata da un bar per cancellare quei colori perché ero terrorizzata che mia mamma potesse capire dov’ero stata”.
Quella che l’attivista narra alla piazza non è solo una storia personale, è il dramma vissuto da migliaia e migliaia di ragazzi nel mondo che, anche nel 2022, non si sentono liberi di esprimere il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere.
“Sono passati 8 anni da quel giorno – ha aggiunto poi Valentina, raccontando il suo “lieto fine” – e mia mamma, oggi, ha sfilato accanto a me. GRAZIE MAMMA. Grazie perché mi hai fatta sentire giusta quando ne avevo bisogno e grazie perché la tua presenza qui oggi è una speranza per tutti i figli che non hanno potuto sfilare con i propri genitori. Le cose cambiano”.
E quando lo fanno non è sempre e solo in peggio. Non è forse vero che dal letame nascono i fiori? Ecco, da quell’adolescente un po’ spaventata, Reggio ha la fortuna di avere oggi un’attivista pronta a battersi per i diritti di un’intera comunità.
“Sono felice perché quella paura del rifiuto si è trasformata in coraggio di fare qualcosa di rivoluzionario come questo pride. Per fare cose rivoluzionarie servono poche persone ordinarie che fanno cose straordinarie e in questi mesi sono stata circondata da persone incomparabili.
Il pride non nasce il 30 luglio – ha ricordato Tripepi alla platea presente ieri pomeriggio al Waterfront. Il Reggio Calabria Pride è nato mesi fa quando quelle poche persone folli, appassionate, coinvolte e fiere hanno deciso, insieme a me, di fare questa pazzia e vedervi da quassù oggi, credetemi, ripaga ogni sforzo.
Il pride sono quelle riunioni interminabili per scegliere la playlist.
Il pride sono i banchetti per cercare di racimolare più soldi possibili per fare le cose più in grande.
Il pride sono le videocall fino all’una di notte perché manca sempre qualcosa. E il pride, oggi, siete voi. Migliaia di persone che hanno scelto di scendere in piazza, di metterci la faccia.
Il pride è un processo, è corale, è di chiunque si sia sentito messo da parte. È di chiunque si sia sentito tagliato fuori. È di chiunque abbia la voglia di lottare per un mondo più giusto, più inclusivo”.
E con un piede nel passato e l’altro gia rivolto al futuro, Valentina ha ripercorso la storia dei pride ringraziando chi, con il suo impegno, ha reso possibile la tappa reggina:
“Il primo pride è stato una rivolta, ricordiamolo. C’erano Silvya Rivera, Marsha P. Johnson.. Oggi, per me, c’è Michela.. che è stata l’attivista che avrei voluto essere a quindici anni, la mia ispirazione più grande, che mi ha trasmesso la passione per l’attivismo e la speranza per per un mondo più giusto.
Oggi c’è Bea, con la sua infinita generosità e intraprendenza.
Oggi c’è Francesca, con la sua tenacia e il suo coraggio.
Oggi c’è Alba, col suo ottimismo e il suo essere instancabile.
C’è Mikhaela, con la sua leggerezza.
C’è Antonio, con la sua perseveranza.
C’è Sasa, con la sua gentilezza.
C’è Dorian, c’è Bruno.
C’è Doretta con le Portinaie.
Ci sono i ragazzi e le ragazze del servizio d’ordine.
Ci sono i ragazzi e le ragazze che non stanno più a Reggio, ma che oggi hanno sfilato nelle strade della loro città.
Ci sono un po’ anche io che da quando cancellavo i colori dalle braccia, ne ho fatta di strada.
Ci siete tutti voi”.
È un discorso commovente quello della portavoce del Reggio Calabria e inclusivo più che mai, in grado di toccare il cuore dei presenti e spingersi molto, molto più in là. Il messaggio lasciato alla piazza, certamente, sarà entrato poi anche nelle case dei reggini che avranno fatto tesoro della sua testimonianza.
“Oggi abbiamo scritto un pezzo di storia in questa città. Oggi quelle cattiverie che abbiamo letto sui social in questi mesi sono più lontane che mai.
Prima ho detto che per fare la rivoluzione servono poche persone, lo penso davvero. Ma oggi siamo tantissimi e abbiamo fatto più rumore che mai. Abbiamo contrastato la cattiveria, l’intolleranza, con la gioia e con la gentilezza.
Oggi con noi, ci sono dei vertici di Arcigay Nazionale che ringrazio con tutto il mio cuore: Angelica Polmonari, presidente del comitato donne di ILGA World e presidente di Arcigay Modena, Alice, dal comitato di Arcigay Milano, Francesco Angeli, presidente di Arcigay Roma, Antonio, Alessio, e il nostro Harvey Milk, il presidente nazionale: Luciano Lopopolo.
Grazie perché questa rete è fenomenale”.
Valentina ha poi concluso:
“Siamo qui per tutte le persone che oggi non hanno potuto partecipare, ma avrebbero voluto tanto sventolare con voi una bandiera. Per tutte le persone che si sentono senza speranza, sole. Siamo qui per tutti i ragazzini e le ragazzine vengono bullizzate per il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere e che tornano a casa senza poter dire ai genitori cosa sia successo.
Siamo qui perché ogni singola persona si merita di vivere l’amore senza vergogna e senza compromessi. In un momento storico allarmante come questo, la giornata di oggi ha un valore inestimabile di resistenza. Siamo dalla parte giusta della storia e la stiamo scrivendo, insieme.
Un grande grazie va al Comune di Reggio Calabria, alla Città Metropolitana, a Paola Carbone, Consigliera di Parità,
alla Senatrice Maiorino e alla Senatrice Vanin, alle Forze dell’ordine e a tutti i nostri sponsor”.