Reggio in Jazz 2025: tre serate indimenticabili al CineTeatro Odeon
Un’occasione per immergersi nell'arte, nella musica e nell'umanità
08 Settembre 2025 - 13:07 | Comunicato Stampa

Il CineTeatro Odeon sarà il palcoscenico di un evento imperdibile per gli appassionati di jazz a Reggio Calabria e sull’intero territorio metropolitano: il festival “Reggio in Jazz”, organizzato dall’associazione culturale Naima, presieduta da Peppe Tuffo. Quest’anno, l’evento si estende su tre serate, offrendo un’esperienza più lunga rispetto al consueto fine settimana.
Le serate del festival
Inaugurazione il 4 ottobre
Sabato 4 ottobre, ore 21, il festival si apre con un omaggio a John Coltrane grazie alla performance del sassofonista e clarinettista di Chicago Chico Freeman e del pianista romano Antonio Faraò. Sul palco con loro ci saranno Tommaso Scannapieco al double bass e Lorenzo Tucci alla batteria. Il concerto promette di rivivere le atmosfere dei locali jazz americani degli anni ’50 e ’60.
Il 9 novembre con Luca Aquino
Il 9 novembre sarà il turno del Luca Aquino 4et. Luca Aquino alla tromba, Giovanni Francesca alla chitarra, Marco Bardoscia al basso e contrabbasso e Gianluca Brugnano alla batteria daranno vita a un evento che esplorerà ogni sfumatura del suono in modo autentico e senza artifici.
Conclusione il 29 novembre
Sabato 29 novembre, dopo la performance del reggino Fortunato Trefiletti e della sua chitarra, sarà Simona Molinari a chiudere il festival con il suo Kairos Tour. Insieme a Claudio Filippini al pianoforte e tastiera, Egidio Marchitelli alla chitarra, Nicola Di Camillo al basso elettrico e Fabio Colella alla batteria, Molinari guiderà il pubblico in un viaggio emozionante attraverso le varie “stanze della vita”.
Abbonamenti e Biglietti
Gli abbonamenti e i biglietti per le singole serate sono già disponibili su Ticket.it.
“Reggio in Jazz” è più di un semplice festival musicale: è un’occasione per immergersi nell’arte, nella musica e nell’umanità, come ricordato dal filosofo E.M. Cioran che si domandava:
“Perché frequentare Platone, quando un sassofono può farci intravedere altrettanto bene un altro mondo?”