Reggio le sue rarità nascoste: il Monastero di San Filippo d’Arigrò
21 Ottobre 2018 - 14:00 | di Eva Curatola

La nostra bellissima Reggio Calabria ha una storia millenaria, che non può di certo passare inosservata grazie alla presenza di testimonianze tutt’oggi visibili negli angoli più impensabili della nostra città. Per alimentare la vostra curiosità e per mostrarvi gli angoli nascosti e, a volte, dimenticati di Reggio, noi di CityNow abbiamo scelto di mostrarvi alcune di queste rarità.
Questa domenica è la volta del Monastero basiliano intitolato a San Filippo d’Argirò.
I ruderi dell’antico monastero basiliano intitolato a S.Filippo d’Argirò sorgono in Contrada degli Jiriti, il monastero risale dunque al XII secolo. Attualmente non è possibile accertarsi della vera struttura del complesso, dato che si possono solo osservare macerie informi e per lo più interrate, qualche pilastro con archi a tutto sesto e un’abside. Le rovine si affacciano alla sponda destra del torrente Fiumarella, mentre dall’altro lato incombono le pendici del colle Monalla (Munadda). Si notano, inoltre, una piccola nicchia in calce, probabilmente dipinta, tre archi di cui due interrati, in direzione est-ovest, uno in direzione nord-sud.
Secondo lo studioso De Lorenzo il monastero decadde verso il XV secolo e scomparse le rovine, restò solo una chiesa. Altre testimonianza rivelano che il monastero di S. Filippo di Argirò di Pellaro sia stato voluto nel 1130 da Ruggero II, detto Ruggero il normanno, figlio e successore di Ruggero I di Sicilia della dinastia degli Altavilla. Fu re di Sicilia, Puglia e Calabria dal 1130 al 1154. Gli sono tributati l’accorpamento sotto un unico regno di tutte le conquiste normanne dell’Italia meridionale e l’organizzazione di un governo efficiente, personalizzato e centralizzato.
La chiesa di S. Filippo, dedicata all’omonimo santo di Argirò, è di costruzione abbastanza recente (1961) e si compone di un’unica navata, con presbiterio rialzato e senza abside. La copertura con grandi capriate in legno, risale ai lavori compiuti nel 1997. L’esterno in muratura listata, presenta una facciata a capanna con campanile laterale, anch’esso risalente ai lavori del 1997. L’unica entrata è arcuata e sopra di essa è presente un rosone in vetro, raffigurante la Madonna, realizzato dall’artista Mario Strati. Ecco alcune foto scattate recentemente da me ( Salvatore Chilà ) abitante del posto.
Anche voi siete a conoscenza di rarità nascoste a Reggio Calabria? Aiutateci a valorizzare questi luoghi inviandoci le vostre proposte su redazione@citynow.it
