Reggio, PON METRO. Il Comune risponde alle accuse:"Siamo la quarta città d'Italia"

di Domenico Suraci - Si è svolta nell'area di can

di Domenico Suraci – Si è svolta nell’area di cantiere del costruendo parcheggio ed area di collegamento tra la stazione marittima di Reggio Calabria e il lungomare la conferenza stampa riguardo la situazione dei fondi PON METRO spesi dalla città metropolitana. La replica è avvenuta a seguito della conferenza stampa svoltasi ieri presso il Consiglio Regionale della Calabria da parte dei consiglieri comunali di minoranza che rifacendosi ad un articolo pubblicato dal Sole 24 ore identifica la città metropolitana di Reggio capace di una spesa irrisoria pari al 30%.

All’unisono prima l’assessore Giuseppe Marino, con alcune precisazioni dell’avv. Giulio Tescione, l’assessore Lucia Anita Nucera ed infine il Sindaco avv. Giuseppe Falcomatà, hanno spiegato che la spesa c’è stata, Reggio si pone come quarta città d’Italia, dopo Bari, Firenze, Milano, sono addirittura le città virtuose a rivolgersi all’amministrazione del capoluogo reggino per comprendere come concepire il tipo di spesa. 

Oltre alla quota utilizzata è stato fatta anche luce sugli impegni presi a partire proprio dal luogo della conferenza stampa, ovvero l’area che collegherà l’attracco degli aliscafi con il resto della città, in primis il lungomare. Anche nell’area welfare – ha spiegato l’assessore Nucera – è stato fatto davvero molto, riuscendo a coprire i fabbisogni di fasce deboli e dei più bisognosi. 

Convinto del suo certosino lavoro è anche l’assessore Marino che ha esortato a leggere bene i dati spiegando:“Abbiamo lavorato giorno e notte sulle misure PON METRO utilizzate dallo specifico dal Comune di Reggio Calabria, su indirizzo della Città Metropolitana. Sono stati fatti sforzi abnormi e sono già utilizzabili dalla popolazione, ad esempio i bus che adesso ha in dotazione l”ATAM.”

Ha concluso il Sindaco dicendo che vista la situazione in cui è iniziata la sua amministrazione comunale, è stato colmato un gap prima di iniziare a lavorare e quindi portare al 30% la spesa, che può ritenersi un ottimo risultato anche in proporzione al numero di abitanti della città, secondo me – ha concluso il primo cittadino – prima di certe esternazioni bisogna leggere in modo approfondito i dati, onde evitare interpretazioni sbagliate.