Verso le regionali, il treno arancione di Tansi è partito: ‘Né con la destra né con la sinistra’

Il leader di Tesoro Calabria illustra programmi, idee e orientamenti del movimento: “Liste puramente civiche’

RegionaCome un anno fa il nemico da battere sarà la casta e la burocrazia, puntando dritto ai problemi principali della Calabria, su tutti sanità e lavoro. Carlo Tansi sente il vento in poppa, soprattutto dopo un anno, dal punto di vista politico, molto controverso.

“Il fallimento della sanità si risolve se togliamo dalle mani dei politici i primari e i dirigenti delle Aziende sanitarie e ospedaliere che, spesso, sono delle marionette nelle loro mani. Bisogna rompere questo legame. Come anche nel settore del lavoro, sul quale c’è da dire che abbiamo un mare di disoccupati e precari da anni ricattati dai soliti politici. D’altronde se questi dovessero uscire dal precariato, quei politici perderebbero un sacco di voti”.

Né di destra né di sinistra

Carlo Tansi

Tesoro Calabria, Calabria libera e Calabria pulita sono tre liste puramente civiche, né di destra né di sinistra. Noi vogliamo solo risolvere i problemi della Calabria, che sono la spazzatura, il mare sporco, il lavoro, la sanità, la burocrazia. Le ideologie devono restare a casa perché non ci servono per risolvere questi problemi”.

Tansi è stato negli ultimi giorni al centro di aspre polemiche e – ospite della diretta facebook di CityNow – prova a spiegare l’attuale fase di confronto che però, a sentire le sue parole, non sembra possa apportare cambi di sorta rispetto alla rotta già intrapresa.

Non è d’altra parte un mistero che siano volate parole grosse tra lui e il Commissario regionale del Partito democratico, Stefano Graziano.

“Io sono stato invitato al tavolo del centrosinistra e ci sono andato per un motivo di educazione. Lo stesso avrei fatto se l’invito fosse arrivato dal centrodestra. Centrodestra esclusa la Lega, s’intende, perché chi ci ha chiamato per anni ‘terroni puzzolenti’ per me può restare a casa ed è assurdo che venga a governarci qui”.

Tansi spiega di aver posto determinati paletti al tavolo del centrosinistra:

“Per esempio chi ha avuto incarichi nel Consiglio regionale negli ultimi sei anni, non può ricandidarsi. Ci sono consiglieri che sono seduti in quegli scranni da 22 anni e non hanno fatto niente. Hanno guadagnato 12 mila euro al mese e non hanno fatto un tubo per la Calabria. Ho detto, quindi, se volete essere credibili cancellate questi soggetti dalle liste”.

Insomma si ripropone con forza il tema degli incandidabili, quelli che, per intenderci, hanno procedimenti penali in corso.

L’astio con il Pd e la strada sbarrata

“Quando abbiamo vinto le elezioni a Crotone con Voce, Graziano voleva candidare una persona riferibile alla famiglia Sculco. Va ricordato che Enzo Sculco è stato condannato a 4 anni per reati gravi contro la pubblica amministrazione”.

La diffidenza con cui Tansi ha condito la sua partecipazione al tavolo del centrosinistra parte da qui, e nonostante la fase di ascolto, non sembra ci sia spazio per un inglobamento degli “arancioni” nella coalizione, anche se le richieste di Tansi fossero prese in considerazione:

“Noi siamo già partiti con tre liste a supporto di Carlo Tansi presidente, e quindi casomai deve essere il contrario. Ma ormai siamo partiti, e sul treno non può salire più nessuno. Se poi si vuole aggregare qualche altra forza di tipo puramente civico alle nostre condizioni, cacciando tutta la marmaglia che ha rovinato la destra e la sinistra… io sono aperto a qualsiasi tipo di confronto. È chiaro che il centrodestra ha il coltello dalla parte del manico e che dà le carte, e non ha necessità di confrontarsi con me, al contrario della sinistra”.

Anche a Reggio il treno arancione è partito spedito. Il riferimento è Giuseppe Naim, e in lista, tra gli altri ci saranno il pasticcere Paolo Caridi, Steve Parisi, la vice presidente dell’ordine degli avvocati di Palmi, Daniela Bellocco, poi Simona Mulè, direttrice di banca a Gerace, Cesare Santambrogio, appassionato cestista conosciutissimo in città. E poi ancora l’avvocato Vincenzo Lo Previte di Cittanova, l’imprenditore reggino Giovanni Morello e Luigi Sacchetti.

La data del voto un’arma a doppio taglio

elezioni regionali

Come detto, Tansi sente il vento in poppa. Per dare vigore alle sue sensazioni ricorda le vicende della sanità, da Cotticelli a Zuccatelli passando per le “competenze e le mancanze” del facente funzioni Nino Spirlì, per sostenere che i calabresi non ne possono più e aspettano un segnale chiaro di cambiamento, in vista del 14 febbraio, data prescelta dal Consiglio per andare al voto:

“Da una parte sono contrario a quella data, perché ci stiamo ammazzando a raccogliere le firme, ma dall’altro sono favorevole perché sarebbe la tempesta perfetta. I calabresi si sono veramente rotti le scatole di essere umiliati dal ‘Partito unico della torta’, che è trasversale. Loro vogliono votare il 14 febbraio perché pensano che la gente come noi non riuscirà ad organizzarsi”.

L’ottimismo di Tansi va ricercato nel precedente verificatosi in terra pitagorica:;

“Ce l’abbiamo fatta a Crotone battendo con il 64% gli Sculco e il centrodestra unito. Abbiamo vinto a Crotone all’inizio di questa seconda ondata di pandemia, e sono certo che vinceremo in Calabria il 14 febbraio, visto che si andrà a votare per volere di questi cretini nel centro della pandemia. I furbacchioni, poiché vogliono essere ricandidati, si faranno la campagna elettorale senza spendere un centesimo e pensano che saranno riconfermati. Ma i calabresi ci daranno una bella sorpresa”.