Regionali, Oliverio conferma: “Alle urne il 26 gennaio come in Emilia”

Il governatore uscente a Lamezia Terme mostra i muscoli e sferza il suo partito: “Il centrosinistra è qui. Pd in preoccupante isolamento”

Dopo il tira e molla delle scorse settimane, Mario Oliverio passa dalla trincea al contrattacco. Il Governatore uscente non le manda a dire al suo partito, lanciando la data ufficiale delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale e provando a ritagliarsi uno spazio all’interno di un centrosinistra ancora alle prese con il toto – nomi.

La platea che Oliverio ha scelto per ri-lanciarsi nella competizione elettorale, dopo la chiusura definitiva del Partito democratico, è stata quella accorsa all’iniziativa “La Tua idea per la Calabria” promossa da quel pezzo di centrosinistra che sostiene la candidatura del governatore uscente, a Lamezia Terme.

Con l’occhio rivolto all’Emilia Romagna, Oliverio ha confidato che “In questi giorni, tra domani e dopodomani, chiederò un incontro ai presidenti di Corte d’Appello e mi determinerò. Presumo che proporrò la data del 26 gennaio perché ritengo che sia necessario dare il giusto tempo”.

In quella che lo stesso Governatore ha definito la “Leopolda calabrese”, Oliverio prova a mostrare i muscoli di uno schieramento che lo sostiene senza se e senza ma: “Il Centrosinistra calabrese è quello che oggi è qui – ha ribadito nel corso del suo intervento -. Sono presenti tutte le forze riformiste, laiche, liberali, socialiste, democratiche e progressiste. Insieme a loro tante espressioni civiche, competenze, professionalità e una folta rappresentanza della imprenditoria produttiva”.

Oliverio non ha nascosto lo stupore per le decisioni dei vertici democrat di escluderlo dalla corsa per la riconferma, sottolineando come la sua persona riesce ancora ad unire sindaci, amministratori e larghe fette dei circoli democrat calabresi. Il Governatore si è detto anche dispiaciuto dell’assenza all’evento del commissario inviato da Roma: “Senza confronto e senza dialogo si fanno solo sfaceli. Non c’è una azione trasparente”. Ma non solo, perché Oliverio adesso “vede” un Pd “in preoccupante isolamento”, che non ha ancora sciolto i dubbi sul nome del candidato che commissario e segreteria nazionale vorranno gettare nella mischia.