Paravati, la chiesa di Natuzza riapre ai fedeli. Paris: 'Ha prevalso il buon senso'

I tanti fedeli devoti a Natuzza Evolo sono tornati anche ai cenacoli di preghiera

Ha prevalso il buon senso tra la Fondazione “Cuore Immacolato  di Maria Rifugio delle Anime” della Serva di Dio Natuzza Evolo e la Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea.

Un desiderio condiviso da entrambe le parti che, finalmente, consente di aprire le porte della chiesa di Paravati ai tanti fedeli devoti a mamma Natuzza, “messaggera della Vergine”, e ai Cenacoli di preghiera.  Un plauso e un ringraziamento per il lavoro svolto a tutti i membri della Fondazione e, in particolar modo, al presidente Pasquale Anastasi che, in silenzio ma sempre con dedizione e amore, si è impegnato alla consacrazione e all’apertura al culto della chiesa “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”.  E non di meno, la sensibilità di Monsignor Luigi Renzo che ha accolto le istanze dei fedeli e di una intera comunità e la costante presenza di Don Pasquale Barone e Padre Michele Cordiano sempre a fianco di Natuzza.

In questi anni, grazie alla generosità e alle libere offerte di moltissimi fedeli, è stato possibile costruire la chiesa secondo i dettami di mamma Natuzza, al fine di assicurare la naturale e canonica destinazione a tutto il complesso chiesastico quale luogo di culto pubblico nel rispetto delle norme canoniche. In un periodo così delicato come questo, in cui anche a causa del Covid-19 l’essere umano ha smarrito ogni certezza, solo la preghiera e l’unione fraterna può farci superare le difficili prove della vita.

Le storie di grazie ricevute e di guarigioni inspiegabili per l’intercessione della Serva di Dio Natuzza Evolo sono tantissime e ognuna di queste è un evento straordinario che ha cambiato la vita di molte persone in cerca di ristoro. Poter finalmente pregare in quel luogo di culto è per i credenti e pellegrini di tutto il mondo un importante atto di fede e di amore. È grande il mistero che circonda le colline di Paravati ma lo è ancor di più, l’amore e la riconoscenza di una comunità per mamma Natuzza divenuta col tempo il centro di un culto autentico.