Gestione Pnrr, il Pd: ‘Anche Cisl conferma i nostri allarmi. Ritardi gravi, sanità sempre più a rischio’

"I ritardi nell'attuazione del Pnrr stanno mettendo seriamente a rischio il futuro della Calabria, in particolare sul fronte della sanità pubblica e della coesione territoriale" così i dem

Gruppo Regionale Pd

“Le dichiarazioni del segretario generale della Cisl Calabria, Giuseppe Lavia, confermano in maniera inequivocabile le preoccupazioni che come gruppo del Pd in Consiglio regionale denunciamo da mesi: i ritardi nell’attuazione del Pnrr stanno mettendo seriamente a rischio il futuro della Calabria, in particolare sul fronte della sanità pubblica e della coesione territoriale”.

È quanto afferma il gruppo del Pd a palazzo Campanella, sottolineando come la stessa Cisl, storicamente più prudente e attenta al dialogo con il governo regionale, arrivi oggi a manifestare una «fortissima
preoccupazione
», segno che la situazione ha ormai superato ogni soglia di allarme.

“Non è un caso che proprio al congresso regionale della Cisl dello scorso maggio avevamo già evidenziato queste criticità, chiedendo un cambio di passo radicale. Il Pnrr rappresenta un’opportunità unica e irripetibile per ridare dignità al nostro sistema sanitario e per colmare i divari infrastrutturali che penalizzano la Calabria da decenni. Eppure, ancora oggi, assistiamo a una gestione lenta, frammentata e incapace di mettere in campo una strategia efficace”.

La missione Salute: un fallimento politico evidente

“In particolare, la missione Salute — ribadisce il capogruppo Mimmo Bevacqua — resta il simbolo di un fallimento politico oramai chiaro e evidente. La sanità calabrese è già drammaticamente fragile e rischia di
rimanere ulteriormente indietro, con conseguenze gravissime per i cittadini”.

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“Serve un piano operativo concreto – conclude il gruppo Pd – con obiettivi chiari, un cronoprogramma dettagliato e puntuale. La scadenza del giugno 2026 è alle porte e non ammette ulteriori ritardi. La Calabria non può permettersi di perdere l’ennesimo treno per colpa di un governo regionale che continua a privilegiare la propaganda invece di lavorare per la salute e i diritti fondamentali dei calabresi”.