Reggio, a Pellaro il gruppo scout nautico Altair apre l’anno sociale tra mare, vento e memoria
Il gruppo nautico dell’Agesci insieme ai genitori ha festeggiato alla Lega Navale di Pellaro
20 Ottobre 2025 - 08:51 | di Giorgio Gatto Costantino

Si sono trovati insieme ai genitori presso la sede della Lega Navale sul lungomare di Pellaro sferzato dal vento con i loro simboli dai nomi criptici: il totem, la fiamma, i guidoni, la forcola. Lo scoutismo ha una lingua propria in cui nomi comuni assumono significati speciali carichi di valori educativi che concorrono alla formazione del “buon cittadino”.
E così i 150 scout del gruppo nautico Altair hanno voluto solennemente aprire l’anno sociale a contatto con l’elemento educativo per loro più pregnante: il mare.

Sì perché il gruppo che fa riferimento alla parrocchia della Cattolica dei Greci ha la peculiarità di essere l’unico nautico dell’Agesci cittadina e questo connota il modo di essere e di fare attività educativa dei suoi aderenti. La cerimonia dei passaggi da un’unità all’altra e la messa celebrata da don Nino Ventura ha dato forma alle unità che si apprestano a pianificare, organizzare e vivere le prossime attività a breve, medio e lungo termine: giochi, imprese, uscite, campi, veglie di preghiera che avranno il sapore aspro della salsedine e l’orizzonte grande del mare, custode – specialmente il nostro – di storie affascinanti. Tutti strumenti che servono a costruire un’identità valoriale che i giovani di oggi utilizzeranno quando diventeranno gli adulti di domani facendo anche tesoro della memoria comune.
Proprio alla memoria dei 40 anni trascorsi dalla fondazione del reparto Vega – che oggi insieme al branco “Terra di Betulla” e al clan “Zenith” compone il gruppo – è stato dedicato il momento conclusivo della celebrazione. Toccanti le parole finali dei capigruppo Massimo Galante ed Elisabetta Martelli: “…Ci sono storie che nascono dal sogno di pochi… E se oggi siamo qui, è perché Franco (Parrucci) e Ida (Lazzaro) hanno creduto in questa scommessa. A loro dobbiamo la caparbietà di chi crede nel domani anche quando nessuno lo vede. A loro dobbiamo la nascita di questo gruppo. Grazie. Con tutto il cuore.
E grazie a Don Musolino, che ha avuto il coraggio di fidarsi di un metodo allora “nuovo”, ma pieno di Vangelo. La sua intuizione ha messo radici. E oggi quelle radici continuano a nutrire nuove generazioni”.
Nonostante le difficoltà, le incomprensioni e i limiti personali, questi ragazzi – i capi di oggi – continuano gratuitamente e meritoriamente un’azione educativa straordinaria di cui la nostra società ha tremendamente bisogno. Anche a loro deve essere riconosciuta reale gratitudine.