Caso Seminario, Musella: ‘100 sacerdoti scrissero al Papa nel 2023. La lettera è mai arrivata?’
Musella: “Sua Santità ha demandato ai Vescovi Calabresi la scelta e la lettera dei nostri sacerdoti pare non sia mai arrivata alla Sua attenzione"
19 Marzo 2025 - 14:59 | Riceviamo e pubblichiamo

“Molti, in queste ore, si chiedono quale sia la posizione dei sacerdoti dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria nella vicenda del Seminario. I presbiteri, com’è noto, sono tenuti all’obbedienza e non possono manifestare pubblicamente il loro dissenso nei riguardi di decisioni calate dall’alto. Sappiamo, però, che non sono rimasti passivi ma hanno difeso il loro Seminario con una lettera al Papa già nel 2023“.
A scriverlo, in una nota, è Adriana Musella, esponente della comunità reggina che negli ultimi mesi si è occupata di dare risalto alle attività del Seminario.
“100 le firme. A questi sacerdoti noi diciamo grazie. Grazie a don Nino Pangallo e a tutta l’équipe formativa, costretta alle dimissioni un anno fa, per essere entrati in contrasto con l’autorità superiore. Grazie a don Simone Gatto che, in obbedienza, ha abbandonato la sua Parrocchia, quella di San Paolo, dove si era insediato da appena due anni, per assumere la guida di un Seminario la cui sorte era in bilico ed oggi viene messa in discussione”, scrive Musella.
L’attivista reggina aggiunge che, nonostante gli sforzi, non è stato possibile reperire la lettera con i nomi dei cento sacerdoti firmatari della missiva inviata al Vaticano.
“Ci uniamo a tutti loro, ci uniamo ai Vescovi emeriti, sapendo che stiamo portando avanti una battaglia comune. L’accorpamento dei Seminari e l’istituzione del Teologico a Catanzaro si è voluta fare passare come disposizione del Papa. Così non è. Papa Francesco ha demandato ai Vescovi Calabresi la scelta e la lettera dei nostri sacerdoti pare non sia mai arrivata alla Sua attenzione”.
Musella conclude il suo intervento con una considerazione più ampia sulla gestione del potere all’interno della Chiesa.
“Sappiamo che anche nella Chiesa il potere domina la scena e, nella vicenda Seminario di Reggio Calabria, il potere si è fatto legge”.
La questione del Seminario di Reggio Calabria resta dunque un tema caldo, con numerose voci della comunità locale che continuano a chiedere chiarimenti e a contestare la decisione dell’accorpamento.
