Morte Nino Candido: arriva la sentenza, trent’anni di carcere ai coniugi Vincenti

L'imputato Vincenti aveva confessato tutto dopo che gli inquirenti avevano trovato prove schiaccianti. Chiuso il cerchio con la sentenza

Commemorazione Nino Candido

Trenta anni di carcere: così è finito il processo nei confronti di Giovanni Vincenti e della moglie Antonella Patruco, ritenuti colpevoli di omicidio plurimo nei confronti Antonino Candido, Matteo Castaldo e Marco Triches, i tre vigili del fuoco uccisi in seguito all’esplosione di una cascina che era stata “minata” dai proprietari per ricevere il rimborso dall’assicurazione.

STRAGE DEI VIGILI DEL FUOCO A QUARGNENTO, CHIUSO IL CERCHIO

Si chiude così, con una condanna pesante, una vicenda assurda costata la vita a tre pompieri colpevoli solo di essere intervenuti sul luogo di un incendio che gli imputati stessi avevano provocato, e sorpresi dall’esplosione delle bombole di gas che l’ex proprietario della cascina a Quargnento in provincia di Alessandria, aveva posizionato e armato con un timer.

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UNA STRAGE ASSURDA

Il 5 novembre del 2019, i tre vigili del fuoco – tra cui il reggino Antonino Candido – erano intervenuti nella periferia del piccolo centro dell’alessandrino in seguito ad un’esplosione che aveva provocato l’incendio di una palazzina. Arrivati sul posto assieme ai carabinieri, le squadre dei vigili avevano iniziato le procedure per lo spegnimento dell’incendio quando altri ordigni artigianali fabbricati dai due imputati con bombole del gas e comuni timer erano esplosi uccidendo quasi immediatamente i tre coraggiosi vigili del fuoco e ferendo gravemente altri due colleghi e un militare che erano impegnati nelle operazioni di primo intervento.

Una strage orrenda e inutile, una messinscena che i due imputati (Vincenti ha confessato tutto dopo che gli investigatori avevano trovato una serie di prove granitiche) avevano messo in piedi nel tentativo di intascare i soldi dell’assicurazione e che si è chiusa oggi, almeno in primo grado, con la sentenza della corte d’Assise del tribunale di Alessandria.