di Antonio Cormaci – Sapete descrivere uno dei volti dell’immortalità nella musica? La risposta, a volte, è molto semplice. E si chiama U2.
Era il 1976 quando Bono e compagni si incontrarono per la prima volta. Sono passati 39 anni e da quell’incontro è successo di tutto: 150 milioni di dischi venduti, record di Grammy vinti per una sola band, ben 22, 14 dischi, con l’ultimo prossimo, pubblicati.
Insomma, un curriculum vitae da dio dell’olimpo per una delle band più amate della storia della musica. 39 anni, però, e non sentirli! L’annuncio del nuovo album, Songs of experience, è una nota lieta e dolce per i numerosi fan di tutto il mondo ed è un proseguimento del lavoro pubblicato nel 2014, Songs of innocence, premiato come migliore album rock ai Grammy Award.
Per gli eroi di Achtung baby si tratta del quattordicesimo disco in studio e, come è stato definito dal loro guitar technician, Dallas Schoo, si tratterebbe di un “album più serio e più rock” del gemello uscito nel 2014.
Nessuna novità, al momento, sulla tracklist del nuovo album, la cui pubblicazione è prevista per il 2016. Sappiamo solo che, come ha riferito Bono in un’invervista, “le canzoni sono insolitamente già pronte”.
Che dire? Chi ben comincia…
Possiamo tuttavia ipotizzare almeno questo: l’album non verrà consegnato gratuitamente nelle librerie di iTunes, come avvenuto per il gemello. Un simile e deprecabile gesto di altruismo verso il consumatore musicale, non sarebbe d’esempio per le povere case discografiche che, grazie agli stessi lavori degli U2, hanno guadagnato, nel corso degli anni, milioni di dollari. Intelligenti pauca.
