Reggio, il Comune non paga? L'amministratore di Castore: 'Lavoratori pronti ad incrociare le braccia'

L'esposizione debitoria nei confronti di fornitori e dipendenti si è talmente aggravata da rendere addirittura impossibile l'approvvigionamento delle materie prime necessarie per lo svolgimento ordinario del servizio

Proprio quando i cittadini avevano iniziato ad intravedere un barlume di speranza, è arrivata la doccia fredda. Castore, la società per la gestione dei servizi pubblici locali del Comune di Reggio Calabria, ha annunciato, qualche ora fa, la “sospensione delle attività non involgenti servizi essenziali e di pubblica incolumità”.

Lavoratori Castore pronti allo stop

Tra la manutenzione del patrimonio arboreo e quella al manto stradale prevista in diverse aree della città, le cose sembravano andare nel verso giusto. A dare la notizia che porta alla luce uno fra i tanti problemi dei reggini è stato l’amministratore di Castore. Il dott. Stefano Sofi, attraverso una missiva ai vertici istituzionali, sindaco, dirigenti, assessori e consiglieri delegati, ha illustrato le motivazioni dello stop ai lavori previsto a partire da lunedì 9 maggio 2022.

Il Comune è in ritardo nei pagamenti, tanto da aver creato una “gravissima situazione finanziaria” per la società. Diverse le note di sollecito inviate dall’A.D. che, a quanto pare, però, sono rimaste inevase.

L’esposizione debitoria nei confronti di fornitori e dipendenti si è talmente aggravata da rendere addirittura impossibile l’approvvigionamento delle materie prime necessarie per lo svolgimento ordinario del servizio.  Una vicenda che, se non fosse tragica, avrebbe un che di assurdo, vista l’assoluta necessità di Reggio Calabria dei più basilari interventi come asfalto e verde di cui Castore è titolare.

Per questo motivo, Sofi ha annunciato che a partire da lunedì “le attività di pertinenza della società verranno sospese sino alla normalizzazione dell’esposizione finanziaria, in termini sostenibili ed idonei a soddisfare le legittime pretese dei lavoratori e dei fornitori strategici”.

La società, comunque, continuerà a garantire i servizi essenziali e quelli riguardanti la pubblica incolumità con un presidio minimo di mezzi e uomini.