Successo per la serata dei 25 anni di CeReSo


È una rete fittissima di contatti e collaborazioni che dal 1991, ad oggi, non ha mai smesso di funzionare.

Una rete di persone che da 25 anni non ha perso di vista i suoi punti cardine: Vita, Ascolto ed Aiuto. Le fondamenta del lavoro dei tanti operatori e volontari che quotidianamente si impegnano, all’interno del CeReSo, per restituire una “vita” a chi aveva provato a gettarla via.

Un anniversario importante per Il Centro Reggino di Solidarietà, la prima Associazione di Volontariato nata sul territorio che da un quarto di secolo svolge attività di prevenzione, cura e riabilitazione a favore di soggetti tossicodipendenti. Un traguardo festeggiato all’interno del Teatro “F. Cilea” di Reggio Calabria con una serata celebrativa, durante la quale si è sottolineata l’importanza dei rapporti tra il CeReSo e le altre realtà del terzo settore locale e calabrese che ogni giorno offrono servizi volti all’inclusione sociale ed allo sviluppo della comunità.

Tanti i premi consegnati per ringraziare gli uomini e le
donne che operano all’interno di questa rete di servizi, il tutto scandito dal ricordo del dottor Antonio Polimeni, ideatore e fondatore del CeReSo, un uomo amorevole e coraggioso, “un rivoluzionario – dice Don Piero Catalano, cofondatore della Comunità- un sognatore, il primo a mettere “l’uomo” al centro nella cura alle tossicodipendenze, scegliendo l’approccio innovativo e rivoluzionario della filosofia di “Progetto Uomo”.

A narrare la straordinaria vita di Totò Polimeni e la nascita del CeReSo è la giornalista Valeria Guarniera, che nel corso della serata ha presentato il volume “Ce.Re.So. Da 25 anni a servizio dell’uomo”, dove, partendo dalle testimonianze dei protagonisti, racconta questa faticosa e straordinaria avventura.
L’autrice consegna al lettore, i volti, i nomi e le storie delle persone che hanno popolato la Comunità in questi anni, spiegando come la tossicodipendenza (ma anche le nuove dipendenze come il gioco d’azzardo) siano mali trasversali, specchio della fragilità dell’animo umano, senza distinzione di età, sesso o estrazione sociale. ”Totò Polimeni- si legge nel testo- è stato un uomo capace di trovare vita e speranza nella tossicodipendenza in un’epoca storica in cui la società demonizzava “i tossici”, relegandoli ai margini”.

La ricchezza di questa testimonianza- spiega la giornalista- sopravvive nel lavoro dei tanti operatori, quei “costruttori di felicità” che ogni giorno operano per riconnettere le persone in crisi con la comunità d’appartenenza “perché il Ce.Re.So – aggiunge- è una rete che ti trattiene, ti sostiene e quando è il momento ti spinge ad andare avanti”.

Un percorso spesso in salita “un cammino di traguardi, ma anche di fallimenti- come afferma nel suo intervento Luciano Squillaci, presidente della Fict e vicepresidente del CeReSo- difatti questa non è solo una giornata celebrativa- aggiunge- ma anche il trampolino dove fermarci e guardare dove il sentiero ci porterà domani”.

L’obiettivo della Comunità è dunque quello di continuare a lavorare per il cambiamento, perché domani non ci sia più bisogno di realtà come questa, “il nostro primo ospite- lo hanno ricordato don Piero Catalano e don Antonino Pangallo, direttore Caritas Reggio C.- Bova – si chiamava “Amato”, è l’amore è la linfa dell’albero che abbiamo piantato, i cui rami frondosi sono pieni di germogli pronti a sbocciare”.

(Lavinia Romeo)
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