Taibi: ‘Reggina costruita con pochissimo. Qualche collega abbaia da casa, io lavoro. Su Bianchimano…’
10 Dicembre 2018 - 23:20 | di Michele Favano

All’indomani della preziosa vittoria sul campo della Sicula Leonzio, ospite della trasmissione “Fuorigioco” su RTV, il Ds Massimo Taibi. Questi alcuni passaggi del suo intervento: “Dopo la partita con il Rieti, ho incontrato la squadra e mi sono arrabbiato. Volevo capire quale era la Reggina vera, noi siamo quelli degli ultimi venti minuti, per questo ho detto ai miei ragazzi che a Lentini avrei voluto lo stesso atteggiamento che poi avrebbe portato alla vittoria.
Detto questo piedi ben saldati a terra, ma quei venti minuti contro il Rieti hanno segnato un momento di svolta.
Questa è una squadra che è costata pochissimo, almeno la metà rispetto alle due stagioni precedenti, ringrazio sempre la famiglia Praticò per la possibilità che mi ha dato nell’affidarmi questo ruolo, ma ripeto, è costata pochissimo, anche se qualcuno cerca sempre di parlare male di questo gruppo, c’è chi vuole destabilizzare. Non è facile estraniare il gruppo da tutto, io mi impegno affinchè questo avvenga, ripetendo ai miei giocatori che devono far parlare solo il campo.
Oggi il calcio è cambiato, si gioca molto fuori dal rettangolo di gioco, qualcuno forse è fermo al calcio di venti anni fa, non è più così. Ho sentito anche di dissidi con l’allenatore, non è vero nulla, semmai ci sono continui confronti e discussioni, come è normale che sia. Mi auguro che anche la gente di Reggio possa portare un pò di calore in più a questi ragazzi, ci sono tutti i presupposti per fare una buona annata, con tutte le problematiche che ci sono e ci saranno.
C’è qualche collega che abbaia da casa, è facile parlare, meglio lavorare, stare dentro e affrontare le difficoltà che al sottoscritto non spaventano.
Io ho molta stima della famiglia Praticò che ha messo in discussione anche il proprio patrimonio. So per certo che sarebbero aperti alla cessione delle loro quote, qualora ci fossero degli imprenditori interessati, ma fino al momento solo chiacchiere. Chi prende la Reggina oggi farebbe un affare, i debiti sono risolvibili, la piazza è importantissima, la società ha una storia. Fin quando non arrivano questi fantomatici milionari, noi abbiamo l’obbligo di andare avanti, onorare questa maglia fino in fondo, poi si vedrà.
Sul mercato ho spiegato la mia idea, qualora vi fossero state le condizioni, e quindi avrei migliorato l’attuale organico. Viste le contingenze, se questo è l’andazzo, lavoreremo sullo sfoltimento dell’organico con coloro che stanno giocando meno, tenendo ovviamente quelli che si stanno utilizzando. A gennaio dobbiamo arrivare a 23 elementi, è stato un mio errore andare oltre dal punto di vista numerico. E’ vero, ho chiesto Bianchimano al Perugia visto il suo scarso utilizzo. Ho detto alla società umbra che se dovesse cederlo di tenerci in considerazione, sempre che ci siano le condizioni economiche per prenderlo.
Sono scappato dopo lo spareggio perso con il Verona? Tre persone della dirigenza, tra cui il presidente Lillo Foti, sapevano benissimo perchè comunicato da gennaio che sarei dovuto andare via per motivi familiari e così è stato, ma non sono scappato, non l’ho mai fatto e non lo farò mai in vita mia. E poi non credo che l’errore sul gol di Cossato sia stato mio, lo dico a distanza di tantissimi anni, ad un portiere avrei consigliato di fare la stessa cosa.
Qualcuno ha fatto sciacallaggio sul mio nome in maniera vergognosa, sicuro successivamente mi aspettavo qualche parola in più dal presidente Foti che conosceva la mia vicenda ed invece non c’è stata, ma va bene così. Mi sono portato dentro questa morte per diciassette anni, non sarei mai tornato se non avessi avuto la coscienza pulita.
Le dichiarazioni di Martino? Ognuno ha il suo stile e dice ciò che vuole, siamo in democrazia. E’ fuori da tanto tempo e forse non sa che il calcio è cambiato, ma non lo giudico, dice che io sia un novello, quindi lavoro per imparare”.
