“Taibi uno di noi“, il coro che la Curva Sud gli ha riservato in quei giorni tormentati in cui si attendeva di conoscere il destino della Reggina 1914. Massimo Taibi dopo anni vissuti intensamente al servizio della società amaranto, ha chiuso la sua avventura in maniera decisamente inaspettata e non solo per lui. A distanza di qualche settimana lo abbiamo intervistato per capire come sta vivendo questo periodo lontano dal calcio, ma non del tutto.
“Dopo cinque anni intensi ed un contratto ancora in corso, tutto pensavo tranne che potesse finire in quel modo. Ho rinunciato a qualche proposta, ma ormai è andata così. Sto guardando tante partite di qualsiasi campionato compresa la Champions, il mio progetto è quello di muovermi anche all’estero, campionati sloveni, francesi, polacchi, sono curioso di vedere qualcosa anche in quei posti.
Quando sei dentro non ti accorgi di pressioni e stress perchè vai a mille, adesso me ne sto rendendo conto di quanto intensa è stata la mia esperienza alla Reggina. Se mi manca il mercato? Ho avuto sempre la sfortuna di avere presidenti che cambiavano strategia in corsa, mi è capitato ripetutamente con la società amaranto, purtroppo mai un percorso lineare di programmazione e questo comportava continue rivoluzioni, questa è l’unica cosa che non mi manca del calciomercato, anche se alla fine da quando ho iniziato si è andati sempre a crescere.
Non ho visto la partita della LFA Reggio Calabria, non me la sentivo, la ferita è fresca ed ancora aperta. Di Maurizio Pellegrino ho una buona considerazione, è una persona perbene e lo ringrazio per le cose che ha detto del sottoscritto, ma della nuova società non ho mai sentito nessuno. E’ legittimo. Non so se avrei accettato, ma non per loro, semplicemente perchè non conoscevo nessuno, tantomeno il loro progetto. A loro auguro il massimo, perchè Reggio merita il meglio con Taibi o senza”.