Tesoro di Campolo: ecco i cinque autori più importanti della mostra al Palazzo Crupi - FOTO

di Vincenzo Comi - Dalì e Fontana, Sironi e De Ch

di Vincenzo Comi – Dalì e Fontana, Sironi e De Chirico, Ligabue e Carrà. E ancora Veronesi e Migneco. Tra i ‘mostri sacri’ della pittura troviamo anche il reggino originario di Bagaladi Nunzio Bava.

Sono trascorsi soli sei giorni dall’inaugurazione della mostra dal titolo “A tenebris ad lucemL’arte ritrovata torna bene comune” contenente 125 quadri di altissimo valore storico ed artistico. Tutti confiscati nel 2010 al boss della ‘ndrangheta Gioacchino Campolo custoditi in oltre quattromila metri quadrati – al Palazzo della Cultura di Reggio CalabriaPasquino Crupi’.

La mostra resterà come galleria permanente d’arte contemporanea nell’ambito del ricco cartellone di oltre 300 manifestazioni che fanno parte degli Stati Generali della cultura in programma fino al 25 maggio nella città dello Stretto e nella provincia. Ai capolavori contemporanei si aggiungono preziosissime opere del Seicento e Settecento.

Ma quali sono i cinque autori più importanti presenti all’interno della mostra?

Abbiamo fatto una chiacchierata con una delle giovani curatrice della didattica dell’associazione ‘Meissa’.

“Sicuramente tra i più noti troviamo Dalì, Fontana, De Chirico, Migneco e Veronesi. L’arte italiana del Novecento ha saputo emanciparsi dalla condizione di subalternità, elevandosi al medesimo grado di dignità di contesti internazionalmente più noti quali quello francese o anglosassone. Il merito – spiega la curatrice – è riconducibile alla validità delle ricerche dei nostri maestri, alcuni dei quali presenti in mostra con pregevoli lavori. Tra tutti spicca il concetto spaziale di Lucio Fontana.”

Nell’opera “Concetto spaziale, attese” di Fontana due lunghi tagli verticali, quasi paralleli, rivelano l’interesse per l’artista per lo spazio circostante, indagato in tutte le sue implicazioni espressive e simboliche.

“Le lunghe fenditure, costituiscono un segno primordiale che, impresso nel corpo vivo della materia, ne valorizzano l’energia plastica e le qualità luminose e spaziali.”

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Salvator Dalì, in Romeo e Giulietta, presenta invece la tragedia shakespeariana in una visione meno onirica e più truculenta, vicina nel segno e nelle scelte cromatiche a certe sperimentazioni espressionistiche del Novecento.

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A Giorgio De Chirico appartiene ‘Piazza Italia’, soggetto tra i più cari all’artista in cui si riconoscono tutti gli elementi tipici della sintassi figurativa del pittore, dai silenziosi porticati all’Arianna dormiente, dal treno sullo sfondo alla torre rossa di memoria giottesca.

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La stagione astrattistica italiana è rappresentata in mostra da “Struttura B1” di Luigi Veronesi.

“Tre parallelogrammi con colori primari si sovrappongono parzialmente per ottenere cromie secondarie – continua la curatrice –  Sul fondo bianco si intravede una circonferenza, eterea come bolla di sapone.”

Nato a Messina nel 1908, qualche mese prima del celebre terremoto che rase al suolo la città, dopo aver fatto gli studi classici nella città natale, altre quattro opere del pittore italiano Giuseppe Migneco, ricordato come uno dei maggiori espressionisti del novecento arricchiscono “A tenebris ad lucem – L’arte ritrovata torna bene comune”. ‘Venditore di pesce’, ‘Donna alla fonte’, ‘Pescatore’ e ‘Donna con cesto di limoni’, quattro tele che testimoniano il suo influsso dei pittori murari messicani.

“Un suo ammiratore lo definì “intagliatore di legno che scolpisce col pennello”. Negli anni cinquanta la fama, ormai consolidata, consacra Giuseppe Migneco fra i maestri dell’arte italiana contemporanea.”

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Ecco dunque i cinque pittori più importanti della mostra. Da non perdere, accanto ai ‘mostri sacri’ della pittura anche il paesaggista verista Nunzio Bava di Bagaladi che nella sua tela rappresenta i paesaggi della Calabria come nel gruppo di case di Bagaladi.

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A Reggio Calabria un altro luogo culturale ‘animato’ da opere importanti è pronto ad accogliere, si spera, migliaia e migliaia di visitatori.

Un Palazzo che riprende vita con la voglia di ‘fare cultura’,  l’arma più forte della lotta per la legalità.

La mostra sarà visitabile tutte le mattine dalle ore 9:00 alle ore 12:00 ed anche il pomeriggio di lunedì e mercoledì dalle ore 15:00 alle ore 17:00.